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Il Codice rosso funziona. A sei mesi dalla sua introduzione nell'ordinamento giuridico, anche a Modena è stato applicato più volte in casi di violenza di genere, sessuale e domestica. Garantendo provvedimenti immediati, ridotti a tre giorni di intervento della magistratura, nei confronti sia delle vittime della violenza sia degli autori. Che aumentano l'efficacia e la tempestività dell'azione degli organi di polizia giudiziaria che intervengono nei contesti in cui viene consumata la violenza. E non solo. La tempestività dei provvedimenti ha aumentato il numero delle donne che hanno deciso di denunciare, magari dopo anni di silenzio, le violenze subite, perpetrate spesso per anni tra le mura di casa. Le donne, si fidano di più della giustizia e della rete di sicurezza per loro predisposta.
L'occasione per fare il punto sul codice rosso, il provvedimento di legge approvato in luglio ed entrato in vigore nell'agosto scorso per contrastare con più efficacia la violenza di genere e per garantire una maggiore tutela, anche nell'immediato, alle vittime di violenza, è stata data dal convegno organizzato da Unimore alla presenza dei rappresentanti di Polizia di Stato, dei Carabinieri e, sul piano politico, dell'Onorevole del M5S Stefania Ascari relatrice della Legge, e del presidente della commissione parlamentare sui femminicidi Valeria Valente, senatrice del Partito democratico. Presidente che a sei mesi di distanza dall'introduzione, riconosce i risultati del Codice Rosso, ma ritiene ci siano margini di miglioramento soprattutto solla tutela immediata delle vittime della violenza. Insieme alla relatrice Ascari, concorda comunque che oggi la sfida, oltre che sul fronte legislativo, nel quale si sono fatti molti passi avanti, si gioca più sul piano culturale. 'Quella della violenza sessuale e di genere non è una emergenza' perché nasce da pregiudizi e retaggi culturali sedimentati in parte anche prevedibili. Per questo, entrambe le parlamentari concordano sulla necessità di azioni strutturate capaci di coinvolgere sempre più i centri culturali ma soprattutto la scuola.
Nel video le dichiarazioni a La Pressa dell'On. Stefania Ascari e della Senatrisce Valeria Valente
Redazione Pressa
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