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Atti estremi, dal Comune 2,5 milioni di euro a Hera per riscuotere la Tari
La Pressa
Con una delibera di fine anno, affidato al gestore il servizio nei prossimi 3 anni. E ciò che Hera chiede, il Comune paga.
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Negli ultimi giorni dell'anno, le amministrazioni comunali e più in generali gli enti locali, soprattutto per gli obblighi amministrativi legati alle scadenze del 31 dicembre, sono soliti concentrare l'approvazione di una somma di atti di grande importanza e peso, soprattutto sul fronte della spesa pubblica. Atti che per questo assumono spesso risvolti politici altrettanto importanti che spesso, proprio perché approvati di fatto durante le festività natalizie, riescono, più o meno volutamente, a passare inosservati all'opinione pubblica, anche perché solitamente non comunicati. Delibere, determine, comunicazioni di affidamento dell'ultima ora e che proprio per questo chiameremo qui, 'atti estremi'. Da oggi ai primi giorni dell'anno La Pressa si occuperà ogni giorno, di almeno uno di questi 'atti'
Dopo la determina con la quale il comune ha certificato il mezzo milione di euro derivanti da sanzioni comminate per violazioni alla sosta ed il corrispettivo da 'girare' al gestore Modena Parcheggi, il 20 dicembre scorso, con una apposita determina, il Comune di Modena ha stanziato 854mila euro per il 2019, 876mila per il 2020 e
altrettanti per il 2021 destinati ad Hera. Per la gestione della riscossione dei rifiuti, di fatto della Tari. Una cifra in costante aumento, di anno in anno, che Hera chiede e riceve per continuare a svolgere un servizio svolto in una sorta di monopolio che di fatto ruota intorno ad Hera stessa. Hera che si propone come unico gestore, Hera che riceve dal Comune quanto chiede, o Hera che risulta più conveniente (e questo è il presupposto che viene utilzzato in delibera per motivare e fondare affidamenti che avvengono così in modo di fatto 'diretto'), anche rispetto a qualsiasi altro soggetto presente sulle piattafome informatiche della centrale di acquisto dele Regione.
Anche nel caso di questa ultima delibera. Perché questo è il contenuto della premessa cha crea i presupposti dell'affidamento. Insomma, un colosso capace di porre condizioni ai comuni, forte anche del proprio patrimonio di dati a disposizione relativi alla totalità dei clienti.
Ed è forse anche forte di questo che Hera non ha avuto problemi a ricevere una risposta positiva dal Comune nel momento in cui ha presentato, un mese fa, l'
offerta economica per il rinnovo della convenzione di
affidamento della gestione TARI anni per gli 2019, 2020 e 2021. Offerta in breve accettata, nei termini descritti sopra. Per più di 2,5 milioni di euro per tre anni. Vincolando comunque a questa soluzione, vantaggiosa o svantaggiosa che sia, anche la scelta dell'amministrazione che succederà all'attuale, a seguito delle elezioni amministrative del maggio prossimo.
Ma l'amministrazione è certa sia della convenzinza dell'offerta sia che questa sia la migliore sul mercato, vincolando il proprio portafoglio ed il proprio bilancio ad Hera per i prossimi 3 anni. E lo dichiara all'interno della determina: 'L'offerta - leggiamo - assicura la gestione della Tari secondo termini e condizioni economiche più vantaggiose rispetto a quella messa a base d’asta nella gara di Intercent_er pari a 2,50% per la gestione ordinaria ed un altro 2,50% per i servizi a supporto della gestione stessa, per una percentuale complessiva pari al 5%'.
Sarà, fatto sta che il mercato sia della gestione sia della riscossione dei rifiuti rimane, a Modena, un mercato chiuso, esclusivo, retto da un gestore che anche grazie alla partecipazione pubblica che lo sostanzia, riesce a condizionare e blindare il mercato stesso. Che non è mai un bene, per nessuno.
Gianni Galeotti
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>
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