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I primi cittadini dell'Area Nord respingono ogni ipotesi di chiusura del Punto Nascite dell’Ospedale di Mirandola; e anzi sottoscrivono un protocollo per chiedere alla Regione e all'Ausl di potenziare i servizi del Santa Maria Bianca e di tutto il territorio. 'Come sindaci, in sede di Giunta dell’Unione dei Comuni Modenesi Area Nord, oggi abbiamo approvato un documento con cui chiediamo di rilanciare l’obiettivo del potenziamento dell’Ospedale di Mirandola - dichiara il presidente dell'Unione Alberto Calciolari - e questo documento sarà ora la base da cui partire con un dialogo con la Direzione generale dell’Ausl, la CTSS e la Regione con cui questo obiettivo è stato a suo tempo condiviso. Un obiettivo articolato per puntuali investimenti in servizi e risorse umane, di cui fa parte integrante ed essenziale il Punto Nascite del Santa Maria Bianca.
Salutiamo positivamente la volontà della Giunta Regionale di assicurarne la continuità, avendo chiesto la deroga al Governo rispetto ai parametri minimi dei parti. Così come la ferma smentita della Direzione dell’Ausl circa gli scenari di chiusura che, appunto, respingiamo. L’Ausl ha fatto fronte all’emergenza del personale con uno sforzo straordinario e strumenti straordinari. Ora andiamo al confronto perché il Punto Nascite, oltre l’emergenza, abbia una sua traiettoria di crescita che ne valorizzi tutte le potenzialità'.
Intanto l'opposizione attacca. Manuela Spaggiari (nella foto) e Francesca Gambarini di Italia al centro intervengono in modo netto. 'Il 24 ottobre scorso la commissione nascite della Regione aveva espresso un chiaro parere contrario riguardo la deroga per il reparto maternità dell’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola. La causa sarebbero i costi troppo alti e i parti, inferiori ai 500 annui.
L'Ausl ha dichiarato che il reparto non sarà chiuso e che quello della commissione è “solo un parere tecnico”. Lo è certamente, ma come fanno all'Ausl ad essere così sicuri che la Regione non ne terrà conto? L'assessore Raffaele Donini e il presidente Bonaccini hanno già un'opinione al riguardo? Coincide con quella dell'azienda sanitaria?' - affermano Gambarini e Spaggiari.
'Stiamo assistendo ad un lento ma progressivo peggioramento dei servizi della sanità in Regione. Nessuno tra gli amministratori del centro-sinistra pare accorgersene, a differenza dei cittadini che ne pagano le conseguenze tutti i giorni. D'altra parte il buco della sanità emiliano romagnola parla chiaro. Speriamo che il caso del punto nascite di Mirandola rientri il prima possibile, per non danneggiare ulteriormente i cittadini e allargare il debito regionale, visto che per i nuovi parti le famiglie potrebbero scegliere la Lombardia (dovremo quindi rimborsare tutti i costi ai nostri vicini di casa)'.
Redazione Pressa
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