'Sapevamo che sarebbe stata difficile. Oggi sappiamo quanto. Non ce l'abbiamo fatta, non ce l'ho fatta. E sono profondamente addolorato: perché siete l'espressione migliore del Pd, perché non vi siete turbati neanche un po' per il 'paracadutato' De Vincenti, perché mi avete fatto sentire subito uno di voi, mi avete affiancato nel migliore dei modi, con grande generosità - scrive invece De Vincenti -.
In tutta coscienza, non abbiamo nulla da rimproverarci nella gestione della campagna elettorale. Sono convinto che non avremmo potuto fare nulla di più e nulla di meglio. Ero e resto convinto che abbiamo fatto una bella campagna elettorale. Credo invece che abbiamo molto da rimproverarci come Partito, come leadership del Partito. La sconfitta è di portata tale che non potrà essere minimizzata: andrà fatta una discussione vera, profonda, e poi andranno prese le decisioni conseguenti. Se infatti dopo quanto abbiamo fatto in questi anni per ridare un futuro al nostro Paese - e i risultati io li rivendico senza esitazioni - gli elettori ci puniscono in questo modo, è evidente che è mancata una sintonia con le persone in carne e ossa, con i loro problemi, le loro inquietudini. Sono sempre stato convinto che quando i cittadini votano, sanno quel che fanno e hanno le loro ragioni a votare come votano. Avremo tempo per ragionare e discutere. Spero non per litigare o peggio. Nei passaggi difficili, e non v'è chi non veda che questo è un passaggio drammaticamente difficile, una comunità si riconosce perché cerca di uscire insieme dalle difficoltà'.