Il giudice Massimo Donnarumma del tribunale civile di Firenze ha condannato Marco Travaglio e la società editoriale Il Fatto Quotidiano a pagare in solido gli 80.000 euro e anche le spese di lite per 8.433 euro in favore di Matteo Renzi, che invece aveva chiesto un risarcimento di 2 milioni di euro. La sentenza ritiene la somma equa e congrua per liquidare il 'pregiudizio diffamatorio' tenuto conto - si legge - dell'uso della testata di ampia diffusione; dell'uso sistematico dell'epiteto 'bullo' assurto a nomignolo; del frequente uso di una tecnica allusiva ed insinuante (più difficile da contrastare); della reiterazione degli illeciti in una 'campagna stampa denigratoria espressiva di un dolo di preordinazione finalizzato all'attacco alla persona'; del ruolo istituzionale di Renzi (già premier, ora senatore); della risonanza mediatica delle pubblicazioni de Il Fatto.
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