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'Innanzitutto voglio sottolineare che ho rinunciato da subito all'emolumento della Regione. Tanto per fare un po' di chiarezza e frenare sul nascere ogni possibile malevola suggestione. Hanno incominciato a chiedere le mie dimissioni con una fretta birbona, addirittura ancora prima del mio insediamento. Una fregola davvero tanto singolare quanto immotivata. Esiste un regolamento, per la verità un po' contorto, per usare un eufemismo che prevede un percorso, con tempi e modalità tali da consentire anche all'eletto di valutare l'opportunita o meno di rassegnare le proprie dimissioni, che rappresentano un fatto delicato e personalissimo, da gestire nell'ambito della legge e dei regolamenti in materia. Chi li conosce sa anche che esistono termini per impugnare un'elezione. Capitasse a me, che cosa dovrei fare? Rinunciare, dopo essere stato eletto in Regione e Senato, all'uno e all'altro?'.
Il Senatore Enrico Aimi, eletto alle ultime elezioni politiche del 4 marzo, replica spiegando la realtà di norme e regolamenti alle sollecitazioni di M5S e di Sinistra Italiana sulle dimissioni di lui ed altri consiglieri regionali eletti in Parlamento, da Consigliere regionale dell'Emilia Romagna.
'Sono abituato a ragionare e ad assumere decisioni seguendo una logica ferrea, quella della conoscenza delle cose. Operazione certamente difficile, dati i tempi' - continua Aimi. 'Aggiungo che, peraltro, in questi giorni, sono in corso le consultazioni dei partiti politici con il Presidente della Repubblica per la formazione del nuovo governo, e se per avventura le trattative entrano in cortocircuito e si torna al voto com'è accaduto in Spagna? Ma voglio, come sempre, essere ottimista: faremo il governo a guida centrodestra, durerà 5 anni, faremo grandi cose e - conclude Aimi col sorriso - sarò un simpaticissimo e bravissimo senatore, ex consigliere dell'Emilia Romagna, eletto quattro volte consecutive sempre con record di preferenze. Come ciliegina sulla torta faro' pure passare il mal di pancia politico ai moralizzatori dei 5 stelle, e agli amici della Boldrini, che tanto spingono per le mie e nostre 'affrettate' dimissioni.
Redazione Pressa
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