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E' durissima la reazione della Regione Emilia-Romagna alle prime parole da sottosegretario del modenese Michele Dell'Orco, che ieri ha giurato per le Infrastrutture.
L'esponente dei 5 stelle nella sostanza ha confermato che le grandi opere in stand-by in Emilia-Romagna verranno valutate dopo l'estate e nel caso fermate. Ma Raffaele Donini, titolare delle Infrastrutture nella giunta Bonaccini, parla di 'azioni punitive' da parte del nuovo Governo giallo-verde e annuncia possibili strascichi in Tribunale. 'A questo gioco al massacro, a questa continua campagna elettorale, in cui si vuole umiliare il nostro territorio regionale non ci stiamo. Reagiremo duramente in tutte le sedi politiche e se necessario anche giudiziarie', fa sapere Donini. 'I colpi di coda della campagna elettorale- afferma l'assessore- dovrebbero finire al piu' presto e si dovrebbero instaurare relazioni istituzionali corrette fra Governo, Regioni ed enti locali cosi' come si e' fatto fino ad ora indipendentemente dal colore politico di chi sedeva a Palazzo Chigi o al ministero delle Infrastrutture'.
Dell'Orco 'ha affermato di voler bloccare le opere gia' progettate, finanziate ed in via di cantieramento della nostra Regione. Ovviamente immagino non siano in discussione quelle di Lombardia, Veneto e Liguria perche' la' evidentemente il M5s e' sotto padrone, vista la presenza di governi regionali di destra'.
Nel mirino ci sono in particolare il Passante di Bologna, la Cispadana e la Bretella Campogalliano-Sassuolo. 'Sono inaccettabili minacce di azioni punitive nei confronti della Regione Emilia-Romagna che da ormai quattro anni si caratterizza come il territorio che cresce di piu' in termini economici e nel quale si e' sottoscritto il Patto per il Lavoro con tutte le organizzazioni di impresa e sindacali in cui queste opere sono state ritenute indispensabili'.
Dell'Orco, incalza Donini, 'non sa che questa amministrazione ha tagliato oltre 400 chilometri di autostrade dalla propria pianificazione infrastrutturale.
Non sa che l'Emilia-Romagna e' stata la regione che ha saputo tagliare oltre la meta' del proprio fabbisogno infrastrutturale passando da 22 miliardi di euro a 12 miliardi di euro e raggiungendo una parita' piu' unica che rara in Italia fra gli investimenti previsti per le strade e quelli riguardanti la rete ferroviaria.
Non non sa che molte realta' economiche sono rimaste a produrre in Emilia-Romagna nelle terre devastate dal terremoto proprio perche' nella nostra pianificazione infrastrutturale vi era l'autostrada Cispadana quale naturale collegamento fra l'A22 e l'A13 ed i principali corridoi europei'. Dell'Orco, afferma ancora l'assessore, 'non sa che per la Bretella Campogalliano-Sassuolo, indispensabile per il comparto ceramico, si e' ormai a pochi mesi dal cantiere in quanto manca soltanto il progetto esecutivo e l'avvio dei lavori'.
Infine, Dell'Orco 'non sa che il Passante di Bologna si potrebbe cantierare gia' nel prossimo anno dopo che ha gia' superato positivamente la valutazione di impatto ambientale.
Bloccare il Passante di Bologna significa condannare questa citta' a soffocare nel traffico, con la tangenziale ormai al collasso ed il tratto urbano dell'A14, assai congestionato.
Inoltre significherebbe buttare alle ortiche tutti i finanziamenti delle opere di adduzione del nodo bolognese previste proprio in relazione all'ampliamento in sede di Autostrada e tangenziale'.
Su Bologna, 'stiamo parlando di un investimento di oltre 750 milioni di euro fra Passante, Intermedia di pianura, nodo di Funo, complanare Nord e terzo lotto della Lungosavena'. Quindi, conclude Donini, 'ora fuori i secondi e gli ultimi 'giapponesini' di questa assurda campagna elettorale che non vuole finire mai ed il governo, nella persona del ministro dei Trasporti e presidente del Consiglio ripristinino il corretto svolgimento delle relazioni istituzionali rispettando quelle che sono le priorita' delle scelte infrastrutturali del territorio, mai come in questo momento unito e determinato a difenderle'.
Redazione Pressa
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