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Il caso denunciato dal Comitato Respiriamo Aria Pulita e riportato alcuni giorni fa da La Pressa, riferito al distacco di frammenti di eternit presumibilmente dalla copertura di uno stabile delle fonderie cooperative e finiti nel giardino di alcuni residenti della zona, finisce al centro di una interrogazione del Consigliere comunale del PD Carmelo De Lillo. Una interrogazione in cui il consigliere coglie l'occasione per chiedere all'amministrazione di tracciare il quadro della situazione sia sull'avanzamento del protocollo d’intesa firmato tra comune e proprietà relativo al piano di delocalizzazione, entro il 2022, delle fonderie (ricordiamo che la proprietà avrebbe dovuto presentare al comune, entro il mese di luglio, un progetto che tenesse conto delle indicazioni e della compatibilità ambientale definita dal Comune per un ipotetico trasferimento dell'attività nell'area di Navicello), e sia in relazione allo stato di avanzamento delle opere di riduzione delle emissioni odorigine programmate sui punti di emissioni principali.
'In particolare, sono tutte da capire - afferma De Lillo - le conseguenze dell’annuncio, fatto ai primi di agosto, da parte della proprietà che ha parlato, in relazione al nuovo stabilimento delocalizzato, di una modifica dell’attività tradizionalmente svolta'. Dichiarazioni che farebbero presupporre la possibilità di un trasferimento delle fonderie di via Zarlati presso gli stabilimenti della società cooperativa partner di Padova, che già aveva confermato, attraverso il suo Presidente, il trasferimento, nel 2022, della produzione modenese nello stabilimento Veneto.
'Una ipotesi - spiega De Lillo - che preoccupa l'amministrazione comunale per le ricadute occupazionali dello spostamento di un’impresa storicamente insediata sul nostro territorio. Alla luce delle recenti novità, come Partito democratico ci facciamo interpreti delle domande e dei dubbi che i cittadini si stanno ponendo'.
“Preoccupazione – aggiunge De Lillo – ha anche destato la notizia che, durante un recente temporale, le forti raffiche di vento avrebbero divelto lastre dalla copertura trasportandole nei pressi delle abitazioni.
Da chiarire, e chiediamo per questo che l’Amministrazione si attivi, di che materiale siano composte le lastre staccatesi e se, sullo specifico punto, la proprietà abbia previsto interventi di ripristino, in linea con la normativa vigente”.
Redazione Pressa
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