Una sentenza che fa seguito ad un altra, che già era significativa sul possibile orientamento dei giudici, quella arrivata dal Consiglio di Stato che nelle scorse settimane aveva bocciato la richiesta dell'Amministrazione comunale di Mirandola di annullamento della sospensiva del TAR circa l'uscita dall'Unione dei Comuni dell'Area Nord. Punto che in sostanza confermava la decisione del Tribunale Amministrativo che con la sospensiva aveva congelato la 'Mirandolexit', in vista dell'udienza del 9 febbraio per discutere della scelta del comune modenese arrivata oggi a sentenza. Che afferma sancisce sancisce il principio espresso dall'art. 19 comma 4 e 24 comma 6 della L.R. n. 21/2012 che regola la durata dell’adesione dei Comuni all’Unione, e che prevede che 'la facoltà di revoca/recesso (attesa l’identità di ratio al fine di garantire la coerenza nel funzionamento dell’Unione) non possa essere esercitata prima che siano trascorsi cinque anni dall’ultimo conferimento di funzioni e servizi). Tempistica che il Comune di Mirandola non avrebbe rispettato'
In sostanza la questione più che di merito politico sarebbe di sostanza tecnica. Ovvero, la sentenza del Tar non mette in discussione la facoltà del Comune di uscire dall'Unione, ma sancisce che questa debba avvenire non prima nei tempi definiti. Ovvero 5 anni dall'ultimo conferimento di servizi. Unica deroga a questa tempistica, ovvero ad una uscita anticipata rispetto ai 5 anni, sarebbe stata possibile nel caso in cui ci fosse stato l'accordo degli altri comuni aderenti. E nel, caso di Mirandola e dell'Unione comuni modenesi area nord, non solo questo non è successo, ma è avvenuto l'esatto contrario. Con i comuni che hanno presentato ricorso avverso alla decisione del Comune di Mirandola. Il pronunciamento definitivo del Tar mette fine al percorso di uscita iniziato lo scorso anno, e sancito politicamente dall'approvazione della delibera di uscita da parte del Consiglio Comunale, del giugno scorso. Annullata dal Tar stesso. Una sentenza rispetto la quale il Comune potrebbe presentare ricorso al Consiglio di Stato. Questa è almeno l'ipotesi alla quale in merito alla sentenza di oggi, fa riferimento l'Onorevole Lega Guglielmo Golinelli.


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