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Inchiesta appalti a Reggio Emilia, il sindaco Vecchi è indagato

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Lo confermano fonti giudiziarie qualificate in seguito alle esternazioni fatte ieri di fronte al plenum del Csm dal pm Antonino Di Matteo


Inchiesta appalti a Reggio Emilia, il sindaco Vecchi è indagato
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Nonostante il suo nome non compaia tra quelli delle 26 persone che hanno ricevuto un avviso di fine indagine, il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi resta indagato nell'inchiesta della Procura sui bandi 'pilotati' delle gare d'appalto in Comune, partita nel 2016 e chiusa la scorsa estate. Lo riporta la agenzia Dire, alla quale lo confermano fonti giudiziarie qualificate in seguito alle esternazioni fatte ieri di fronte al plenum del Csm dal pm Antonino Di Matteo, cittadino reggiano onorario e firmatario della delibera della prima commissione del Consiglio superiore della magistratura che ha votato all'unanimità, per il trasferimento ad altra sede per incompatibilità del procuratore di Reggio Emilia Marco Mescolini. Nell'esposto che quattro sue sostitute hanno presentato contro di lui, l'ormai ex procuratore è infatti stato accusato di aver ritardato quell'indagine, rimandando in particolare una perquisizione in municipio prevista a ridosso del turno di ballottaggio delle elezioni amministrative del 2019.

Sempre secondo l'esposto dei sostituti, inoltre, Mescolini avrebbe indicato a chi svolgeva le indagini di stralciare le posizioni indiziarie più deboli, tra cui quella del sindaco, redigendo un 'provvedimento motivato'. Ma 'avere imposto la postiticipazione delle perquisizioni nelle indagini sui bandi - ha spiegato Di Matteo - è stato visto come un tentativo di non pregiudicare la candidatura del sindaco uscente del Pd'. E ancora: 'Avere fatto (Mescolini, ndr) una conferenza stampa, in cui si dava atto della scelta investigativa del rinvio della misura per non influenzare il ballottaggio, è stata vista come una sorta di captatio benevolentiae nei confronti del Pd e del sindaco'.

Infine, quando ad agosto dell'anno scorso le chat intercettate tra Mescolini e Luca Palamara (in cui il primo pressava il secondo per avere notizie sulla sua nomina a capo della Procura) furono rese pubbliche, 'il sindaco di Reggio Emilia indagato e ora credo imputato, visto che l'avviso di conclusione indagini è stato sottoscritto ad agosto e quindi sappiamo che prelude a una richiesta di rinvio a giudizio, non so se è intervenuta (non lo è, ndr), si è sentito in dovere di manifestare pubblicamente la sua solidarietà al procuratore', ha affermato Di Matteo. Di questa notifica, tuttavia, non ci sono riscontri a Reggio Emilia, mentre dallo staff del primo cittadino assicurano che il sindaco non ha mai ricevuto nessuna formale comunicazione sul procedimento giudiziario che lo riguarda. Il gruppo della Lega in sala del Tricolore chiede però che non ci siano ombre. 'Noi siamo garantisti sempre e comunque. Detto questo, qualcuno ha mentito. E se a farlo è stato il sindaco di Reggio Emilia, i cittadini hanno il diritto di saperlo', interviene il capogruppo in Consiglio comunale e referente provinciale del Carroccio Matteo Melato. 'Secondo Di Matteo, il sindaco Luca Vecchi risulterebbe indagato. Ora, o Di Matteo si sbaglia, o Vecchi ha mentito, negando ripetutamente ogni coinvolgimento diretto nella vicenda sugli appalti del capoluogo reggiano e, soprattutto, di comparire nel registro degli indagati, insieme ai funzionari coinvolti nell'inchiesta'. Dunque, 'per non lasciare spazio a dubbi e insinuazioni, chiediamo al sindaco di riferire in Consiglio comunale su quanto emerso, per la rilevanza politica dei fatti. La giustizia, nel frattempo, fara' serenamente il suo corso ma se dovesse emergere che ha mentito, chiederemo formalmente le sue dimissioni'.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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