Il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, ha firmato un'ordinanza che disciplina i primi interventi urgenti conseguenti agli eccezionali eventi meteorologici in Emilia Romagna. Il provvedimento nomina Commissario delegato la vicepresidente facente funzioni di Presidente della Regione Emilia-Romagna (dopo le dimissioni di Stefano Bonaccini), Irene Priolo.
Per l'espletamento delle attività, Irene Priolo 'potrà avvalersi delle strutture e degli uffici regionali, provinciali e comunali, oltre che delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, nonché individuare soggetti attuatori che agiranno sulla base di specifiche direttive'.
Per fronteggiare l'emergenza il Commissario predisporrà entro 30 giorni un piano di interventi urgenti da sottoporre all'approvazione del Capo del Dipartimento della Protezione civile, contenente le misure e gli interventi urgenti per il soccorso e l'assistenza alla popolazione, la rimozione delle situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità, il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, l'attività di gestione dei rifiuti, macerie e materiale alluvionale.
La nomina arriva in un momento in cui la stessa presidente, e già assessore all'ambiente e alla protezione civile, e al centro di diverse accuse rispetto ai lavori eseguiti sia prima dell'alluvione del maggio 2023 sia dopo. L'ultima in ordine di tempo quella del consigliere ravennate Veronica Verlicchi che ha richiamato atti della Regione a firma dell'ex assessore che dimostrerebbero la riduzione dei finanziamenti al progetto di potenziamento dell'argine del Lamone che cedendo ha creato il disastro a Traversara. Un punto sul quale lo stesso consigliere ha annunciato un esposto in procura