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Una giornata difficile sul piano politico, istituzionale, sindacale e, ancora una volta, anche su quello dell'ordine pubblico, sul caso Italpizza. Dopo due rinvii consecutivi la vertenza che vede mobilitati da 4 giorni i lavoratori Si Cobas è arrivata anche al centro della seduta del Consiglio Comunale. Con due Ordini del Giorno (oltre ad una interrogazione), presentati ed approvati al termine di una seduta del Consiglio Comunale diventata inaspettatamente 'fiume', finita intorno alle ore 22.30, al termine di un dibattito durato più di quattro ore.
Iniziato di fatto quando intorno alle 18,15 si era nuovamente fatta avanti la proposta di rinviare per la terza volta consecutiva, la discussione su una interrogazione presentata da Sinistra Unita Modena a seguito della mobilitazione dei Si Cobas dei primi giorni di dicembre, unita ad un Ordine del giorno presentato dal Consigliere Antonio Montanini di CambiaMo che esprimeva solidarietà all'azienda condanna alle violenze (scontri con la Polizia, blocchi stradali e dei cancelli), registrati davanti ai cancelli dello stabilmento di San Damaso.
Proposta di rinvio rigettata da Sinistra Unita Modena, pronta a lasciare il Consiglio. Passano almeno 40 minuti, tra pause, litigi, confronti serrati nei corridoi, riunioni di gruppi e capigruppo, minacce di conferenze stampa e da parte dei Consiglieri di Sum, di abbandonare il consiglio. Poi tutto rientra. Nessuno se ne va.
Il Consigliere Montanini smussa nei termini e nelle richieste la propria prima mozione. Nel presentarla condanna duramente i Si Cobas che, dice, 'non rappresentano i lavoratori ma che hanno nelle loro fila dei 'picchiatori' ed altri soggetti violenti che nulla hanno a che fare con i lavoratori dell'azienda e delle cooperative' e difende apertamente l'azienda alla quale, attraverso la mozione, chiede al consiglio comunale di esprimere solidarietà per gli attacchi subiti da un fronte sindacale che Montanini non riconosce e ritiene non rappresentativo, oltre che, capace di mettere a rischio i posti di lavoro.
Una posizione, quest'ultima, condivisa e richiamata anche dal un gruppo di lavoratori aderenti alla Uil chiamati e presenziare alla discussione consigliare.
Ma la prima mozione di Montanini risulta, agli occhi delle altre forze politiche, forse troppo dura nei confronti di quei lavoratori che protestano sul mancato rispetto dell'accordo raggiunto in Prefettura dell'11 dicembre scorso, dopo dieci giorni di mobilitazione, e forse troppo morbida, anzi troppo favorevole, all'azienda, dipinta, insieme alle cooperative dei lavoratori, come un modello nella produzione e nella regolarità delle applicazioni contrattuali.
Montanini insiste sul fatto che la violenza e le proteste di pochi, non riconosciuti, possa anzi metta a rischio il futuro dell'azienda, rallentando se non bloccando futuro ed ulteriore sviluppo, anche in termini occupazionali.
'Ci sono già proposte dal trentino e non è detto che l'azienda potrebbe decidere di spostarsi dove le condizioni sono migliori'. Montanini cerca convergenze e sostegno al documento. L'obiettivo è quello di farlo passare a maggioranza. Ma i margini sono stretti. Ecco allora che ritira l'articolata mozione che avrebbe rischiato di dividere più che di unire, e ne presenta una seconda, più asciutta, sintestica, essenziale, dove le accuse ai Si Cobas svaniscono, almeno nel nero su bianco, e quindi capace di mettere d'accordo praticamente tutti, ovvero PD, Lega Nord, Movimento 5 stelle, Forza Italia ed Energie per l'Italia del Consigliere Pellacani.
Mozione con la quale, riportiamo testualmente '
il Consiglio Comunale condanna ogni episodio di violenza accaduto nella vertenza italpizza, esprime piena solidarietà all'impresa ai lavoratori ed ai sindacati che direttamente o indirettamente hanno subito attacchi violenza intimidazioni, e si impegna ad avviare un percorso informativo convocando al più presto i rappresentanti delle parti coinvolte'. Ma non solo, nella mozione il consiglio comunale si impegna affinché il Sindaco e la giunta sollecitino presso la Prefettura, la riapertura del tavolo tra azienda e sindacati per poter appianare le differenze che ancora possono esserci tra le parti, riguardanti profili giuridici, retributivi ed organizzativi'.
Il documento viene approvato. Sul tavolo 'rimane' l'Odg presentato da Sinistra Unita Modena. Approcci e punti sono diversi ma combaciano con quello a prima firma di Antonio Montanini, oltre nella condanna alla violenza, anche nel punto in cui si impegna il consiglio a sollecitare sindaco e giunta affinché la questione torni nell'alveo del confronto civile e democratico ed istituzionale quale è il tavolo in prefettura.
Per il resto, nel documento presentato dal gruppo Sinistra Unita Modena le divergenze rispetto al documento Montanini sono evidenti. Più che solidarietà all'azienda si parla di verifiche sull'applicazione dei contratti, più che di violenza dei Si Cobas si parla di violenza nei confronti dei lavoratori chiamati a svolgere funzioni in contrasto con quanto previsto dai contratti e con quanto accordato in Prefettura. Se per Montanini l'appalto dell'intera produzione a cooperative esterne che assumono lavoratori che operano all'interno dell'azienda è frutto di un modello da seguire, per Sinistra Unita Modena questo rappresenta una stortura del mercato capace di creare danni ai lavoratori e ad un intero sistema
Il Consigliere Malferrari, primo firmatario della mozione, ricorda come l’Ispettorato del Lavoro di Modena abbia accertato “violazioni per oltre 700mila euro a carico di due società appaltatrici” “Evologica Soc. Coop.” e “Logica.Mente Soc. Coop.” (quest’ultima già sostituita nel frattempo dalla cooperativa “Cofamo”) operanti in appalto nel sito dell’Italpizza, per contributi omessi, trasferte prive di giustificativi, superamento della durata massima settimanale di lavoro e dei limiti delle ore di straordinario.
Oltre al tavolo in Prefettura l'Ordine del Giorno di Sinistra Unita Modena, approvato impegna Sindaco e giunta a seguire costantemente l’evoluzione della situazione verificando le attuali condizioni di lavoro all’interno dello stabilimento e ad aggiornare in proposito il Consiglio comunale sull’esito del confronto con la proprietà, le cooperative, le organizzazioni sindacali e datoriali di categoria, al fine di trovare soluzioni che scongiurino pratiche di dumping contrattuale, che diano le necessarie garanzie di applicazione dei contratti, di tutela dei diritti e della sicurezza sul lavoro per i lavoratori in appalto e per i dipendenti'
Gi.Ga.
