Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'Smentiamo fermamente l'ipotesi che la Lega, che per tutto quello che concerne equilibri e questioni politiche va intesa come partito con organi e rappresentanze ufficiali, abbia mai stipulato, avallato o ipotizzato alcun accordo con l'assessore e vicesindaco di Carpi, Simone Morelli. Diffidiamo gli organi di stampa ad insistere sul tema con toni a nostro avviso inappropriati e senza apportare prove documentali su tale presunto legame, considerato che quanto si evince dai dispositivi degli avvisi di garanzia resi noti dalla stampa non è sufficiente per affermarlo e soprattutto considerato il contesto, gravissimo, all'interno del quale la vicenda si colloca'. Così in una nota i commissari leghisti Stefano Bargi e Guglielmo Golinelli che oggi a Mirandola in conferenza stampa hanno parlato del caso-Carpi dopo l'indagine che vede coinvolto un esponente modenese e la pubblicazione (in anteprima ieri su La Pressa) dell'avviso di garanzia nel quale viene citata la mente leghista del Carroccio Stefano Vernole.
Golinelli ha aggiunto in conferenza (servizio TvQui): 'Non ho mai avuto contatti con Simone Morelli, non so nemmeno come sia fatto, tutto è nato all'interno di una lotta fratricida all'interno del Pd dove esponenti di diversi correnti hanno provocato fughe di notizie per screditare colleghi di partito che il sindaco ha scelto e che lo hanno affiancato in questi 5 anni firmando senza problemi le delibere, comprese quelle incriminate'. E ancora: 'Io non mi sono sentito con Stefano Soranna - ha aggiunto - e non ero nè a conoscenza dell'ipotetico dossier, nè tantomeno di cosa lui avesse fatto su Carpi, questo a testimonianza della totale estranietà mia e della Lega di Carpi nella questione'.
'Questo testo doveva diventare una interrogazione regionale, visto che la Regione non avrebbe avuto competenza sulla questione suppongo che Stefano (Soranna ndr) lo abbia passato ai giornali come ha fatto centinaia di altre volte con notizie o rilievi fatti durante la sua attività politica che faceva ancor prima della Lega, per verificare se c'era interesse per la stampa o giornalisticamente rilevante. Non avendo valenza come interrogazione Michele Facci, che è anche avvocato, ha chiesto approfondimento alle forze dell'ordine'.
'Venendo ai fatti in oggetto del presunto dossier ricordiamo ai giornalisti che esiste un esposto (non presentato dalla Lega ndr) che evidenzia criticità rimaste fino ad ora senza risposta. Mentre la Lega viene attaccata quotidianamente passano in secondo piano le diatribe pesantissime e interne al Pd che hanno evidentemente origine alla vicenda. Infine per quanto riguarda l'avviso di garanzia a Stefano Soranna, rimaniamo in attesa delle valutazioni della procura' - chiude la nota.
Il testo dell'avviso di Garanzia
Per dovere di cronaca riportiamo, senza commenti, il testo dell'avviso di Garanzia nella parte che vede coinvolti esponenti leghisti (Stefano Vernole e lo stesso Soranna).
Imputazione: Tentata diffamazione in concorso. Perchè in concorso tra loro, Morelli quale assessore, Soranna quale attivista della Lega, compivano atti idonei e diretti in modo non equivoco ad offendere a mezzo stampa l'onore e la reputazione del sindaco di Carpi Alberto Bellelli. Morelli al fine di promuovere la propria personale candidatura a sindaco nelle prossime elezioni amministrative del 2019, Soranna al fine di screditare un avversario politico.
In particolare:
- Il 3 ottobre 2018 l'assessore Morelli chiedeva a Mattia Vivarelli di adoperarsi per la pubblicazione sulla stampa locale, e in particolare sul giornale on line La Pressa, una falsa storia di corruzione o abuso di ufficio commesso dal sindaco Bellelli il quale avrebbe ottenuto da una impresa locale un cambio di destinazione d'uso di un terreno (che Morelli identificava come ricadente sul comparto F3), ove attualmente sarebbero in corso lavori di costruzione di un centro commerciale, in cambio della vendita sottocosto di un appartamento da parte della moglie del sindaco.
- La medesima notizia veniva passata da Morelli a Stefano Vernole, funzionario della Lega Nord di Modena, affinchè fosse presentata una interrogazione regionale, tramite il consigliere regionale Facci, in modo da assicurare risalto mediatico.
- Il 5 dicembre 2018, Morelli trovandosi sotto attacco mediatico e politico in conseguenza di un sequestro di documenti effettuato il pomeriggio precedente presso il Comune, nuovamente tentava di diffamare il sindaco Bellelli (che gli aveva chiesto di dimettersi) chiedendo l'aiuto all'amico ----- (ex datore di lavoro ndr) di insistere con Stefano Vernole affinchè la notizia sul sindaco venisse alla luce.
- Contemporaneamente Morelli tentava l'avvicinamento per il tramite dell'assessore Milena Saina(politicamente a lui vicina) del sovrintendente ---- del commissariato di polizia di Carpi al quale veniva riproposta la medesima informazione diffamatoria al fine di orientare eventuali indagini contro il sindaco Bellelli.
- La notizia veniva poi passata, per i tramite dell'attivista Lega Stefano Soranna alla giornalista ----- della Gazzetta di Modena (in data 9 dicembre 2018) e alla giornalista ------ del Resto del Carlino (in data 4 febbraio 2019) alle quali venivano contestualmente consegnati documenti relativi a una delibera del 2015 di autorizzazione alla presentazione di un piano particolareggiato in favore di vari destinatari tra cui Sogei, e la visura catastale di compravendita di un appartamento venduto da Sogei alla moglie del sindaco Bellelli.
Non riusciva nell'intento in quanto nessuna delle persone contattate accettava di pubblicare la notizia in assenza di riscontri.