L'emergenza e soprattutto le difficoltà economiche create o acuite dal Covid hanno fatto crescere il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico dell'Emilia-Romagna. A dirlo, a margine della cerimonia svoltasi a Bologna per il 247esimo anniversario della Guardia di finanza, è il comandante regionale delle Fiamme gialle, Giuseppe Gerli.
Parlando con i cronisti a margine dell'evento, Gerli spiega che 'la presenza della criminalità organizzata nel tessuto economico della regione è un rischio concreto, e non lo dico io ma le inchieste giudiziarie, ed è acclarato che in questo territorio la criminalità organizzata preferisce una presenza di tipo economico e relazionale, cercando di approfittare di quella zona grigia in cui confluiscono elementi del mondo imprenditoriale e talvolta delle istituzioni, attratti da facili guadagni e da una ricchezza fuori dal comune'. Tutto questo, prosegue, 'è stato acuito dall'emergenza, e non di rado abbiamo verificato che la criminalità organizzata ha cercato di approfittare di piccole e medie imprese che, proprio a causa di questa emergenza, hanno potuto essere acquisite quasi a prezzo di saldo'. Ma la pandemia ha anche costretto i finanzieri a 'ripensare' la propria organizzazione del lavoro, 'cercando- osserva Gerli- di riorientare le nostre specifiche professionalità, ad esempio, verso tutti gli illeciti economici commessi da chi ha cercato di approfittare dell'emergenza'. In particolare, specifica, 'mi riferisco alle importazioni illecite di dispositivi di protezione individuale, ai tentativi di accaparramento e all'indebito aumento dei prezzi di questi dispositivi e ai tentativi di approfittare delle misure di sostegno che il Governo ha via via varato per sostenere quelle parti dell'economia particolarmente colpite dalla pandemia'.
Mafie, Covid aumenta rischi infiltrazioni
Ad affermarlo è il comandante regionale delle Fiamme gialle, Giuseppe Gerli
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