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Le scene sono simili, anche se non ancora numericamente a quel livello, a quelle viste nel 2017, quando non solo Modena, ma anche i comuni della provincia, vennero coinvolti dalla sera alla mattina per ospitare, fino ad un massimo di 3 ogni mille abitanti, immigrati sbarcati in grande numero sulle coste italiane. Ma allora al governo, c'era il ministro Minniti, artefice anche di quel piano di accoglienza, basato sui Cas, che doveva gestire l'emergenza. Una emergenza che anziché essere superata si è strutturata fino a farsi sistema. Sei anni di gestione emergenziale che hanno portato oggi, con il nuovo boom di sbarchi, al ripetersi degli stessi problemi. Stessi problemi ma con governi diversi e diverse reazioni a livello locale. Con il sindaco Muzzarelli che accusa di irresponsabile improvvisazione il governo e dichiara interrotti i rapporti istituzionali anche con Ministero dell'Interno Piantedosi, a Modena alcune settimane.
Strette di mano, sorrisi e abbracci, al termine del tavolo in prefettura, impegni reciproci, spazzati via dalle dichiarazioni di oggi.
“Sulla gestione dell'accoglienza dei migranti continua la totale irresponsabilità e improvvisazione da parte del Governo”, afferma il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli dopo la notizia di nuovi arrivi in città. È, infatti, delle ultime ore, la notizia di 47 persone giunte direttamente dall’hub sovraffollato di Lampedusa che si aggiungono alle revoche dai Cas (Centri di Assistenza Straordinaria): 40 persone che per vari motivi, nelle ultime ore, sono state fatte uscire dal sistema dell’accoglienza straordinaria che ora potrebbe essere revocato anche per diverse famiglie; ugualmente sono esauriti anche i posti Sai, il Sistema accoglienza integrazione gestito dagli Enti locali.
“È ormai evidente a tutti la completa assenza di una politica nazionale in grado di gestire i flussi degli arrivi che, in barba ai proclami preelettorali, sono anzi aumentati rispetto allo scorso anno, così come sono diminuiti i rimpatri”, ribadisce il sindaco.
“Di contro le corrette relazioni istituzionali col Ministero dell’Interno, purtroppo, sono saltate. Si continua a non informare i sindaci di ciò che accade e di ciò che si sta facendo, agendo in modo completamente scoordinato, con la conseguenza di scaricare insicurezza e sbandamento sociale sui nostri territori e sulle comunità urbane. Siamo venuti a sapere solo questa mattina – continua Muzzarelli - dell'arrivo di persone scaricate in pullman in Questura, direttamente da Lampedusa, senza alcuna informazione o condivisione preventiva da parte del Governo ai Municipi. Inoltre, l'uscita dai Cas e la saturazione dei posti Sai ci consegna un quadro drammatico, con altre persone che si ritrovano in mezzo alla strada e sono, di fatto, irregolari.
Il Sai, come abbiamo già detto e scritto al ministro Piantedosi e al commissario Valenti, è una rete da ampliare e potenziare, non da smantellare nel silenzio come sta accadendo negli ultimi mesi. Alle Prefetture e gli Enti locali mancano completamente gli strumenti per gestire la seconda accoglienza, in modo da poter garantire dignità e legalità alle persone giunte in Italia e alle comunità che devono ospitarle”.
Redazione Pressa
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