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Rifiuti abbandonati al margine della strada, falò sotto al ponte e donne con passeggino e bambini che attraversano la trafficatissima strada Canaletto paralizzando il traffico. La situazione del campo nomadi abusivo sotto la Tav a San Matteo di Modena resta imbarazzante. La foto (sopra) scattata questa mattina del degrado e della immondizia accumulata ne è solo l'ultima dimostrazione.
Una situazione nota da tempo all'amministrazione comunale e che, nonostante le periodiche promesse, non è mai stata risolta.
'L’area lungo la Canaletto in località San Matteo è di proprietà del Comune, classificata come ad alta vocazione agricola di interesse ambientale, ed è stata attivata a fine 2014 in seguito a un provvedimento di arresti domiciliari - spiegava sei mesi l'amministrazione modenese in Consiglio comunale davanti all'ennesima interrogazione -. Attualmente vi sono quattro nuclei per un totale di 13 persone di cui 9 minori tutti oggetti di provvedimenti del Tribunale per i minorenni.
Da diversi anni i Servizi Sociali si recano periodicamente nell’area; seguono la situazione dei nuclei ed in particolare dei minori; viene garantita la fornitura di generi alimentari, il necessario per il riscaldamento delle roulottes e l'assistenza medica. Inoltre, fino a un anno fa i minori frequentavano la scuola, inseriti in contesti comunitari; ora si stanno organizzando interventi educativi di sostegno all'acquisizione di competenze propedeutiche al graduale reinserimento scolastico. Inoltre, nell'ultimo anno si è cercato di costruire una rete di sostegno con rappresentanti della Diocesi e volontari che, quasi settimanalmente, vanno sul posto per sollecitare e coinvolgere adulti e minori a comportamenti responsabili e corretti, anche se ci sono forti criticità nel portare avanti progetti a sostegno di processi evolutivi'.
Muzzarelli sottolineò che 'l’area è complessa, con alcune criticità che si sono evolute rispetto all’inizio, mentre altre restano e impongono diversi tipi di controllo, anche da parte della Polizia locale (nel 2019-2020 sono stati 159 in zona e a fine maggio insieme a Polfer si è coordinata un’ampia azione di pulizia), mentre si lavora con la Diocesi di Modena, per arrivare al superamento complessivo della situazione'.
Un superamente che per ora resta un promessa disattesa.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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