Alla contestatissima installazione di piazza XX settembre, promossa da Modenamoremio ed inaugurata dalla Giunta Comunale, Modena Volta Pagina ha opposto oggi un messaggio di Pace: un grande dipinto di una natività circondata da un cupo paesaggio notturno di rovine, di distruzione.
'Una distruzione che avviene anche a pochi chilometri da noi, in queste ore, in Palestina come in Ucraina. Questa è la realtà. Noi chiediamo, noi invochiamo la Pace - continua Modena Volta Pagina -. Non si può scherzare con macabri giri di parole come carro armato/carro amato. Nessun carro armato può e deve essere amato, nessun Babbo Natale può guidare e, men che meno, insegnare a puntare un’arma di guerra, come si invita i piccoli a fare nella nostra piazza. Ha scritto il Movimento non Violento di Modena: ”La cultura della pace dipende da noi che abbiamo la responsabilità di dare alle nuove generazioni esempio e insegnamento sulla strada da seguire”. Quella installazione in piazza, ciò che simboleggia offende le nostre coscienze, è insensata, brutale, cinica, inutilmente crudele, soprattutto svia i giudizi e le coscienze. Qualcuno ha parlato di provocazione artistica e che non accettarla sarebbe una censura. Ebbene, noi non chiediamo la censura dell’arte, di cui rispettiamo la totale libertà di espressione, che noi stessi pratichiamo criticando l’installazione, noi vogliamo censurare la guerra, i suoi simboli e i suoi strumenti'.
'Questa è una infelice trovata natalizia, una inconcepibile contraddizione perché, nonostante la pretesa provocazione, il carro armato resta un simbolo di morte, resta un messaggio di pessimo gusto, di scarsa intelligenza. In questo momento quella installazione rappresenta di fatto uno strumento di distrazione di massa che nasconde la tragica realtà. L’unica realtà è nell’immagine della natività, nella nascita di Gesù a Gaza, come in Ucraina' - chiude Modena Volta Pagina.
Mvp: 'Modena, carro armato in piazza: non si scherza su guerra e morte'

'Questa è una infelice trovata natalizia, una inconcepibile contraddizione perché, nonostante la pretesa provocazione, il carro armato resta simbolo di morte'
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