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Il dibattito sulla realizzazione di 550 nuovi alloggi su suolo vergine nel comparto Vaciglio-Morane, osteggiato dai comitati di cittadini della zona, ha riportato l'attenzione anche su ciò che in altre aree della città doveva essere costruito e non è stato mai realizzato, lasciando deserto e degrado dove dovevano sorgere case, servizi e parchi.
E' il caso ripetutamente documentato del comparto dell'ex mercato bestiame. Qui il Piano Particolareggiato del 2008 che doveva portare alla totale riqualificazione dell'area, e alla realizzazione di 660 nuovi alloggi, oltre a nuovi servizi, è stato abbandonato a livello delle fognature primarie. Da più di 10 anni.
Le cooperative di costruzioni, tra le quali alcune che oggi costruiranno a Vaciglio, hanno lasciato solo macerie e adesso l'unica opportunità per riprendere in mano la riqualificazione mancata è stata affidata al Piano Periferie.
Sul quale il Comune punta tanto, ma che rischia di avere garanzie di realizzazione soltanto per la parte pubblica. Che pur aprendo qualche strada pedonale interna o qualche ciclabile non risolverebbe alla radice gli effetti dell'abbandono e del degrado legati ad un'area lunga un chilometro e larga 200 metri da anni chiusa e comprendente ancora i cumuli di macerie di quello che fu l'ex mercato bestiame ed il macello pubblico.
La speranza è che i 18 milioni di euro pubblici che il Comune di Modena ha intercettato dal governo presentando un progetto vincente e premiato dal bando nazionale periferie, convincano i privati a riprendere da dove hanno interrotto.
Investendo nuovamente capitali, che in aggiunta a quelli pubblici dovrebbero smuovere interventi per 59 milioni di euro. E' chiaro che il Piano particoleraggiato, che campeggia con tutti i suoi soggetti attuatori che lo hanno abbandonato, nel cartello nei pressi dell'area, è defunto e non più realizzabile.
Ed è qui che il Piano Periferie si è innestato, cercando di spacchettare e modificare il vecchio Piano, modificandone gli equilibri e le possibilità di intervento sia per la parte pubblica che privata.
'La previsione di alloggi con il piano periferie del comune che ha trasformato alla radice quanto previsto dal piano del 2008, dimezzerà e il Comune, proprio per evitare l'abbandono definitivo dell'area da parte dei privati, ha previsto per loro nuove agevolazioni, in cambio di allargare la destinazione pubblica degli alloggi da realizzare' - ci ha confermato l'Assessore ai lavori pubblici del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi. 'Quella della parte privata del nuovo Piano è la grande scommessa per il Comune. Anche per questo il Comune stesso ha voluto coinvolgere direttamente i privati nella proposta contenuta nel progetto approvato dal governo. Una proposta che prevede la riduzione degli alloggi di circa la metà, arrivando a circa 300, un'aumento della parte completamente pubblica, attraverso l'inserimento per esempio della scuola innovativa, ed un aumento della quota di edilizia sociale. Che renderà il totale dell'intervento sugli alloggi meno elevato ma che allo stesso potrebbe essere sostenibile anche per i privati chiamati nuovamente ad investire, contribuendo, insieme al Comune, a riqualificare un'area per buona parte ancora ferma'
Redazione Pressa
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