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Spesso per dimostrare l'inquinamento che versa sulla Pianura Padana si porta ad esempio la cartina dell’Europa del 2009 o quella dello stesso periodo della NASA riguardo le polveri sottili.

Ma vale la pena riportare anche la mappatura che la Ue ha fatto dalla quale gli inquinanti emergono nella loro impietosa presenza visualizzati dai colori e spesso in relazione con cicli produttivi: acciaierie, estrazioni di carbone, industrie di trasformazione degli idrocarburi. Mappe che riportiamo grazie al contributo del medico di Castelvetro e consigliere 5 stelle Roberto Monfredini.


Per quanto riguarda la nostra Regione il Tavolo inquinanti della Regione Emilia Romagna, progetto di identificazione analitica della pericolosità degli inquinanti costato parecchio alla Regione e svolto nel 2012, relazionato nel 2015 al Convegno AIF di Sassuolo, ha concluso con l’assenza quasi completa (positive due uova per diossine occasionali) degli inquinanti nel SIN Sassuolo Scandiano Castelvetro.

A dimostrazione di quanto lo studio sia lacunoso bisogna ricordare che i 22 siti di prelievo non sono identificativi di tutti i siti del SIN ora SIR, sito di interesse regionale, ma sono solo quelli che su autodenuncia delle proprietà ceramiche nel 1996, furono inseriti nella mappatura di allora al fine di giungere ad un accordo relativo alla bonifica ed ai finanziamenti statali in merito, allora presenti, 50 miliardi di lire .

Infine da notare la mappa della Regione che riporta dettagliatamente i luoghi nei quali sono starebbe rilasciate AIA, autorizzazioni integrate ambientali, quasi 1200. Una mappa che fotografa la situazione emissiva e se la sovrapponiamo alla mappa della Regione della delibera 51 del 2011 , che fissa le zone più inquinate colorandole, al fine di porre dei limiti alla impiantistica a biomasse per tutelare i prodotti agricoli e zootecnici, ci si accorge che sono speculari e sovrapponibili le produzioni industriali con i valori dell’inquinamento.
Senza dimenticare logicamente che anche il trasporto e il riscaldamento giocano un ruolo fondamentale.
‘La situazione tragica nella quale ci siamo trovati a dover convivere è frutto di scelte effettuate negli anni passati e forse anche attuali nelle quali la terra è stata vissuta nella nostra Regione dagli amministratori e forse dai cittadini stessi, come un mezzo da sfruttare, da spremere e da trasformare in un reddito’ - chiude Roberto Monfredini.