Presidenza Seta, tra i due candidati, l'ipotesi di un Bulgarelli bis

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Non è detto, e non è per nulla scontato, che tra i due nomi che hanno presentato la candidatura per la presidenza di Seta, entro la scadenza fissata il 18 aprile, ci sia colui che sostituirà poi realmente il Presidente uscente Vanni Bulgarelli alla guida della società.
Questo perché il sindaco di Modena, così come fece con AMO scegliendo per la presidenza un nome che non era tra i candidati, potrebbe fare lo stesso anche per la presidenza dell'azienda dei trasporti con sede a Modena ma competente, nel contratto di servizio, per i territori di Reggio Emilia e Piacenza. Scegliendo, appunto, un altro nome rispetto alle due candidature presentate. Un nome che potrebbe essere proprio quello del presidente uscente Vanni Bulgarelli, che pur non candidandosi e pur non avendo nascosto l'intenzione di andare in pensione (avendone maturato i requisiti), potrebbe essere disponibile a rimanere un altro annetto e mezzo.

Giusto giusto per traghettare la società in quei passaggi (come quello dell'armonizzazione contrattuale ancora sul tavolo dove dal dicembre scorso siede solo CGIL), che dovrebbero rendere meglio strutturata e più competitiva l'azienda in vista delle gare europee per la gestione di servizio fissate entro il 2019 e che potrebbero vedere l'ingresso di realtà nazionali e sovranazionali, come quelle che hanno già conquistato la fetta di mercato legata al trasporto pubblico, della 'rossa' Toscana.

Senza considerare che oltre alle vicende sindacali, ai conti e alla strutturazione interna di Seta, sul tavolo, seppur senza grossi passi avanti c'è l'ipotesi, lanciata dalla Regione un anno fa di aggregare in un’unica holding regionale le aziende di trasporto a maggioranza pubblica (Tper, Tep, Start Romagna e Seta), che agiscono sul territorio regionale con l’obiettivo di creare un unico operatore con dimensioni patrimoniali, capacità tecniche e di investimenti e competenze che ne aumentino la competitività proprio in vista delle gare europee.

Insomma tanta roba sul tavolo. Per continuare a controllare e governare un settore (quello del trasporto pubblico regionale), da più di un milione di passeggeri al giorno in costante aumento. Ma l'ipotesi della Holding non è l'unica sul campo nel quale il nuovo Presidente Seta dovrebbe muoversi: c'è infatti anche l'ipotesi di creare, al posto dei 9 soggetti attuali che si 'dividono' la gestione del trasporto pubblico regionale, un’unica agenzia regionale, con i relativi presidi territoriali; o ancora l'ipotesi di fondere le 4 agenzie con le medesime funzioni, come previsto dalla legge regionale 30/98. 

Ed è per questi, che non è escluso,  anzi pare più di un ipotesi, che in questo caso Muzzarelli possa propendere per una proroga dell'incarico, a tempo, al Presidente uscente Vanni Bulgarelli.  Persona per lui fidatissima e di fiducia, proprio su quegli aspetti politici e di governance che l'azienda dovrà affrontare, nel bel mezzo della tempesta perfetta legata alle elezioni amministrative che porteranno al voto milioni di emiliano romagnoli nei comuni soci delle rispettive agenzie.

Insomma Bulgarelli potrebbe essere per la seconda volta il preferito a chi anni fa, per lo stesso incarico alla Presidenza Seta, presentò la sua candidatura, in 'quota' a quella parte politica che nuovamente, con un altro nome, l'ha presentata in questo passaggio.

Anche se in questo caso, si parlerebbe appunto, proprio per la sua durata, a proroga di mandato e non di un neo incarico a tutto tondo. Ipotesi che quasi certamente non sarebbe gradita dal fronte sindacale composto dai CISL, UIL, Faisa e UGL che da anni, sui temi fondamentali per il nuovo corso dell'azienda verso le gare europee, porta avanti un duro braccio di ferro con l'azienda ed in particolare proprio con il Presidente, con il qualei rapporti, da più di un anno, sono sostanzialmente interrotti.