Province al collasso finanziario, Vaccari rilancia l'allarme: 'Siamo alla deriva, dal Governo serve svolta radicale'

Dopo il fallimento della riforma l'esecutivo PD le ha di fatto abbandonate. A Modena a rischio 200 dipendenti e la manutenzione di strade e scuole.


Dopo i nuovi e recenti appelli (che hanno via via assunto la forma di ultimatum), lanciati a Governo e Parlamento da parte del Presidente della Provincia Giancarlo Muzzarelli, dalla triplice sindacale e, due giorni fa, dal Presidente dell'Unione Province Italiane allarmati per il collasso finanziario in cui versano le provincie, prosciugate ed abbandonate dall'esecutivo negli ultimi 3 anni che hanno anticipato e seguito una riforma rimasta incompiuta, oggi è il Senatore PD Stefano Vaccari, nel suo ruolo capogruppo Pd in Commissione Ambiente, a sottolineare la gravita della situazione.
'Il grido d’allarme lanciato in questi giorni da coloro che sono rimasti a presidiare questi enti di area vasta, smantellati sotto il profilo istituzionale e finanziario nel corso degli ultimi anni - ha affermato Vaccari - ha il sapore dell’ultimo avviso.
Un avviso che, se rimanesse inascoltato, avvierebbe una ulteriore dequalificazione della rete infrastrutturale e dell’edilizia scolastica italiane, nonché un’ulteriore regresso sul fronte della tutela del territorio e del patrimonio pubblico'. E da qui il Senatore non risparmia un attacco ormai non più velato allo stesso esecutivo PD. 'Molto ci sarebbe da dire sul pasticcio istituzionale generato da un processo rimasto incompiuto, anche per il fallimento della revisione costituzionale. Doveva servire a tagliare i costi della politica e a recuperare efficienza: ha finito con il riempire di buche le migliaia di chilometri di rete stradale provinciale, decisiva per le attività di migliaia di imprese, e per portare verso condizioni di precaria agibilità moltissime scuole superiori. Consumato il “furore” del taglio dei costi della politica, sono rimasti in campo decine di amministratori che, senza percepire alcun compenso e neppure un centesimo di rimborso spese, devono rispondere davanti ai cittadini di servizi essenziali, per svolgere i quali non hanno neppure lontanamente le minime risorse necessarie'
Da qui la nuova richiesta al Governo 'di una svolta radicale e urgente, sin dalla prossima legge di bilancio, sul fronte delle risorse destinate alle Provincie. Il declino palpabile di questi anni non può più essere affrontato con provvedimenti tampone, che aggiungono, come nel caso dell’ultima “manovrina”, risorse utili ma comunque largamente insufficienti. Occorre che la rotta sia invertita in maniera strutturale e programmata. Sul fronte della manutenzione ordinaria, garantendo trasferimenti adeguati (indispensabili per enti quasi del tutto privi di autonomia impositiva e finanziaria); su quello della manutenzione straordinaria, destinando quote programmate e mirate del fondo di investimenti pluriennale, previsto e annunciato dal Governo, agli interventi sulla rete di viabilità provinciale e sugli edifici scolastici”.
'Siamo preoccupati per una situazione che non si sblocca' - - aveva sottolineato nei giorni scorsi Giancarlo Muzzarelli 'La Provincia di Modena tuttora presenta un disavanzo di quattro milioni che impedisce di approvare il bilancio perché, anche quest'anno, dobbiamo versare allo Stato quasi 38 milioni su 61 milioni di entrate. Dopo la riforma nessuno vuole tornare alle vecchie Province ma ora occorre garantire le risorse necessarie per farle funzionare'.
Sul fronte sindacale forte rimane la preoccupazione per gli oltre 200 dipendenti , «in quanto le risorse previste dal decreto 50 non sono assolutamente sufficienti. Dopo il referendum del 4 dicembre, le Province sono rimaste in un limbo istituzionale dove, oltre al blocco delle attività, regna l'incertezza sul futuro dei lavoratori'
Nella foto, la sede della Provincia di Modena
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