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Quagliariello dice no a Toti nonostante seggio sicuro: 'Non mi candido'

Quagliariello dice no a Toti nonostante seggio sicuro: 'Non mi candido'

Resto come coordinatore di Italia al centro. 'Constato la presenza di impegni genuini e forti che convivono con atteggiamenti che mirano a rendite di posizione'


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'Il presidente Toti mi ha offerto un collegio uninominale di quelli definiti in gergo “A1”, che almeno nei pronostici dovrebbero essere blindati. Di questo ringrazio Giovanni, perché penso sia anche un riconoscimento del lavoro svolto. Il collegio disponibile si trova in un’area geografica diversa da quella della quale mi occupo da molti anni; e si trova in una zona in cui altri esponenti del nostro partito hanno oggettivamente un maggior radicamento e una più significativa presenza. Ho molto riflettuto sulla proposta e ho deciso di mettere il mio seggio a disposizione del partito e di non candidarmi a queste elezioni'. A parlare è il senatore Gaetano Quagliariello, esponente del partito di Giovanni Toti che si presenta alle elezioni con un 'pittoresco' simbolo.

'Sono stato un parlamentare di collegio. Nessuno, ad esempio, potrà mai rimproverarmi all’Aquila di essermi comportato da estraneo: un patrimonio di progettualità e di umanità che non intendo disperdere. E il mio obiettivo resta quello di una politica che si possa qualificare sull’impegno e sulla competenza e possa per questo coprire quello spazio centrale che la degenerazione di Forza Italia ha lasciato pericolosamente sguarnito, in una scelta di campo – quella che ci vede con il centrodestra - che ritengo condivisibile perché “centro” non può certo significare farsi venire la labirintite appresso a una persona dall’atteggiamento e dall’orientamento instabile.
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Questo spazio centrale è stato negli anni occupato da alcuni piccoli “centrini” un po’ stantii che, anche a causa di presenze delle quali non ci si riesce a liberare, si sono col tempo trasformati in uffici di collocamento per leader in difficoltà. Quanto al nostro giovane partito, in questi mesi ho potuto constatare la presenza di impegni genuini e forti che convivono con atteggiamenti che tendono a considerare la partecipazione a un’intrapresa politica una rendita di posizione da far valere alla bisogna. Credo che a tutto questo sia necessario reagire politicamente affinché anche questa occasione non vada sprecata e perché una giusta concezione della politica e della vita di partito possa affermarsi e prevalere. Anche per queste ragioni, oltre che per motivazioni strettamente personali, ho deciso di mettere il mio seggio a disposizione del partito e di non candidarmi a queste elezioni. Non è certo una scelta di disimpegno: resto accanto a tutti voi nelle mie funzioni di coordinatore nazionale di “Italia al Centro” e, inoltre, intensificherò ancor di più l’impegno della Fondazione Magna Carta perché sia un crogiuolo di idee e di classe politica.
Io ci sono.
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E non vi dico che ci rivediamo presto perché non ci siamo mai lasciati'.
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