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'L'Altra Emilia-Romagna condivide in toto le richieste avanzate da Legambiente in vista delle Regionali. L'obiettivo comune è molto chiaro e sottende alla svolta verde sempre annunciata (e mai realizzata) che tutela la natura, l'incolumità dei cittadini e il lavoro. I tre elementi sono strettamente correlati e la questione climatica, assieme a quella dell'occupazione sicura e di qualità, è al centro del nostro programma elettorale e lo sarà anche in futuro, perché sempre più la sostenibilità ambientale si identifica con queste pre-condizioni'. Così il candidato a presidente della Regione per AER, Stefano Lugli.
'La direzione della sinistra va verso un grande piano di rigenerazione urbana, di messa in sicurezza sismica e di riqualificazione energetica del patrimonio di edilizia privata e pubblica, che così costituirebbe un volano economico formidabile e una grande e diffusa occasione di lavoro per tanti: tecnici, operai, professionisti, piccole e medie imprese e lavoratori del settore dell'edilizia, in alternativa alla logica delle grandi opere inutili, dannose, costosissime e che spesso favoriscono corruzione e malaffare - continua Lugli -.
Occorre poi cambiare radicalmente i principi di una legge regionale urbanistica che esalta il privatismo e il liberismo immobiliare dando il via ad una nuova stagione di incontrollata cementificazione del territorio. Sul traffico, L'Altra Emilia-Romagna si pone l'obiettivo di spostare la mobilità dalla gomma al ferro e di ridurre l'utilizzo dei mezzi privati a favore del trasporto pubblico. Per fare questo vorremmo stralciare gli investimenti per nuove e inutili autostrade previste dal Piano dei Trasporti adottato lo scorso luglio e dirottare le relative risorse in progetti per la mobilità sostenibile potenziando i servizi per i pendolari, che mai come nell'ultimo anno hanno subito ritardi e disagi inaccettabili. Il programma prosegue con la decarbonizzazione del sistema produttivo: é infatti questo un altro punto essenziale, a partire dalla dismissione delle piattaforme estrattive di idrocarburi in Adriatico: avviamo presto la rinaturalizzazione delle aree marine in cui sono collocati questi 'mostri',affiancando un processo di riconversione aziendale e che tuteli l'occupazione'.
'Altro punto importante é la qualità dell'aria. Il bacino padano resta fra le aree più inquinate d’Europa: per questo L'Altra Emila-Romagna propone di 'dotarsi di un meccanismo più stringente per l'attivazione delle misure emergenziali che, oggi, favoriscono la mobilità privata e narrano in modo non veritiero la gravità del livello di inquinamento. Infine, lo sviluppo dell'agricoltura e la difesa del paesaggio devono andare di pari passo: vanno favorite le colture contadine e sostenibili, avvantaggiando con uno spazio sempre più ampio il Biologico e le tecniche tradizionali. Il candidato a presidente conclude con un ringraziamento a Legambiente: per averci inviato le richieste e perché sappia che nell'Altra Emilia-Romagna troverà sempre un interlocutore attento e rispettoso'.
Redazione Pressa
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