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Sul tema della regolarizzazione degli immigrati, i senatori modenesi Matteo Richetti (Azione) ed Enrico Aimi (FI) sono su posizioni opposte.
'Il problema della fiscalità nel nostro Paese è molto più complesso rispetto a come, in modo spesso davvero retorico, viene raccontato. Non possiamo pretendere, tra l'altro rifiutando il MES, sospensione o annullamento delle tasse e contemporaneamente acritiche iniezioni di liquidità per 12 mesi - afferma Matteo Richetti -. Dobbiamo pensare alla ripresa delle imprese in termini di lavoro, con il relativo giusto e organico sostegno. L'agricoltura italiana per esempio si regge sull'attività degli immigrati più o meno regolarizzati. Problema che va affrontato alla radice e non con quella solita demagogia che attribuisce agli stessi immigrati colpe e responsabilità che certo non sono le loro. Perché questo innanzitutto non vuol dire riportare la politica sul piano reale ma distrarre l'opinione pubblica da quelle che sono le reali urgenze del nostro Paese'.
'Il Ministro Bellanova continua a insistere sulla necessità di regolarizzare 600mila immigrati clandestini. Siamo di fronte alla fotografia impietosa di un’Italia in ginocchio e di un governo in tilt. Un governo che non è la soluzione ma la causa dei problemi. Ci chiediamo se tirino ad indovinare o se ci sia alle spalle di tale ragionamento un progetto folle concepito sulle punte aguzze di un fanatismo immigrazionista - afferma invece Aimi -. Migliaia di imprese sull’orlo del fallimento che non hanno ricevuto aiuto alcuno e milioni di italiani che attendono ancora un concreto ausilio. La situazione economica italiana è gravissima e tale regolarizzazione rappresenterebbe un colpo alla nuca al nostro sistema produttivo e alle fasce più deboli della popolazione. Un’autentica guerra tra poveri. La scusa è quella di impiegarli nella raccolta della frutta e intanto il Ministro Bellanova non fa cenno della possibilità, pure richiesta da più parti, di impiegare i percettori del reddito di cittadinanza'.
Redazione Pressa
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