Una ipotesi, quella ingresso e rafforzamento di Hera, sostenuta per contro dal Comune di Carpi (il più importante in termini di quote possedute) e, tra i comuni delle Terre d'argine, anche Soliera, che se conta meno in termini di quote ma conta tanto a livello politico, visto che il sindaco è anche segretario provinciale del partito. Che di fatto detta, o dovrebbe dettare, le linea sulle grandi questioni. E Aimag, unica realtà territoriale rimasta in provincia di Modena nella gestione dei servizi pubblici ambientali ed energia a totale controllo pubblico, lo è. Il PD è diviso. Tra la testa che apre le porte ad Hera, e il resto del corpo, costituito prevalentemente dai sindaci dei comuni dell'area nord che quella porta, almeno per ora, non la vogliono aprire. E su questo fronte i sindaci della bassa e del basso mantovano sembrano essere prevalentemente d'accordo. E lo hanno dimostrato con atti formali approvati all'unanimità in consiglio comunale.
'Noi siamo sempre stati e continueramo ad essere per un controllo totalmente pubblico quello garantito dal patto di sindacato che per questo vorremmo prorogare fino a dopo le elezioni del 2024 per fare decidere sul futuro di Aimag le nuove amministrazioni che usciranno dalle urne' - afferma Gugliemo Golinelli.
'Con l'ok alla proposta Hera verrebbe a mancare il presupposto della totalità del controllo pubblico, con vonseguenze dirette anche sugli appalti e sugli affidamenti di servizi. Si verrebbe di fatto a perdere ciò che rappresenta la forza di Aimag: il suo legame con il territorio, che oggi garantisce servizi di qualità, occupazione e lavoro per tante aziende del territorio. Potrebbe prospettarsi un danno erariale per i comuni soci' - sottolinea il Coordinatore provinciale Lega e consigliere comunale a Mirandola.
'Con l'altro aspetto che ci trova contrari, ovvero liquidare Aimag con un concambio di azioni'.
Di seguito l'intervista al coordinatore provinciale del Carroccio Guglielmo Golinelli


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