
'A ciascun medico - si legge nell'addendum della delibera del 28 ottobre firmata dal direttore generale Ausl Mattia Altini e dal segretario provinciale Fimmg Dante Cintori (lo Snami e lo Smi non hanno firmato) - sono attribuiti obiettivi annuali valutati in relazione alla mediana provinciale corretta del 25%, delle prestazioni prenotate nel 2024, per tutte le priorità di accesso. Se l’obiettivo è raggiunto, è prevista una quota di reinvestimento di 1,20 euro per assistito all'anno, cui si somma la quota di 0,3 euro per assistito all'anno per l’aderenza alle indicazioni cliniche contenute nel “Catalogo delle Urgenze” in coerenza con le indicazioni di appropriatezza prescrittiva regionali. In caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo di cui alla lettera precedente, si valuta per singolo medico il raggiungimento di un ulteriore obiettivo dato dall’Indice di Prenotazione per 1000 assistiti riferito alla mediana provinciale corretta del 25%, delle prestazioni prenotate nel 2024, per tutte le priorità di accesso valutando 10 su 12 prestazioni critiche, comprensive obbligatoriamente delle prescrizioni di Tac e risonanza. Per questo obiettivo se raggiunto, è prevista una quota di reinvestimento 0,7 euro per assistito all'anno, cui si somma la quota di 0,3 euro per assistito all'anno per l’aderenza alle indicazioni cliniche contenute nel Catalogo delle Urgenze in coerenza con le indicazioni di appropriatezza prescrittiva regionali. I compensi sono al netto degli oneri previdenziali a carico dell’Azienda'.
Le dichiarazioni
'Dobbiamo garantire un uso responsabile delle risorse sanitarie che oggi più che mai sono sottodimensionate rispetto alla domanda – chiarisce il direttore generale Mattia Altini –. Per questo, mentre noi ci impegniamo a garantire l’offerta ai nostri cittadini, abbiamo anche il dovere di assicurarci che queste prestazioni vadano alle persone giuste, cioè ai pazienti che he hanno davvero bisogno, perché ogni esame inappropriato viene tolto a qualcuno che invece ne avrebbe necessità. Siamo partiti analizzando gli iperconsumi di prestazioni su cui è urgente intervenire, ma l’obiettivo non è indurre i medici a prescrivere indiscriminatamente ‘meno’. Bensì fornire strumenti e dati per valutare, come singoli e come comunità professionale, come e dove si può prescrivere ‘meglio’, incentivando ad essere virtuosi'.'Dietro questa operazione c’è il concetto di alleanza tra gli attori del sistema, Aziende sanitarie, medici di medicina generale e specialisti, per un uso appropriato delle risorse del sistema, un’alleanza fondata sul confronto e su un metodo di letteratura internazionale che parte dall’analisi degli accadimenti e dal feedback dei professionisti, uno strumento di miglioramento che ha funzionato in tutti i settori in cui è stato applicato. Infine, quando si dice di prescrivere la cosa giusta al paziente, questo non significa per forza ridurre le attività ma in talune circostanze, anche aumentarla.
Siamo convinti – conclude – che il coinvolgimento diretto dei professionisti e il monitoraggio costante siano la chiave per migliorare la qualità dell’assistenza ai cittadini, e i medici ce lo hanno dimostrato aderendo con convinzione a questa proposta'.



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