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'La sentenza del Tar di oggi, che ha rigettato il ricorso presentato dai Comuni della Bassa Modenese, apre, di fatto, le porte al socio privato Hera nel CDA di Aimag. La sentenza non cambia nulla se non confermare ciò che avevamo contestato. Ad oggi abbiamo una società che rimane pubblica, Aimag, che ha nel suo Cda, e in previsione alla direzione, il rappresentante del suo diretto concorrente privato, Hera, pronto ad imporre la strategia industriale, spostando il baricentro della direzione da Mirandola - e dal territorio - a Bologna e Milano in una logica lontana da quella di una società pubblica, verso dinamiche tipiche di una spa quotate in borsa. Le conseguenze saranno inevitabilmente peggiorative sul fronte dell'occupazione locale, sull’indotto, dei dividendi per i Comuni e, soprattutto, nella qualità del servizio offerto ai cittadini'.
Così Roberto Lodi, assessore al bilancio del comune di Mirandola con delega a Aimag, in merito alla sentenza che ha rigettato il ricorso presentato dal comune di Mirandola e dai comuni dell'area nord, avverso alla decisione, approvata a maggioranza, dal comune di Carpi e dei comuni delle Terre d'Argine di nominare il nuovo Cda di Aimag con l'ingresso del socio privato Hera. Un ingresso che, sottolinea Lodi, è pur socio diretto concorrente di Aimag in diversi servizi tra cui quelli ambientali.
'Hera controllerà e cancellerà un patrimonio che i nostri cittadini hanno contribuito a creare nei decenni di vita di questa società. Una svolta aberrante, politicamente e socialmente, considerando che tutto è avvenuto a causa e sullo sfondo di una lotta interna al Partito Democratico locale, che nella bassa ha dimostrato tutta la sua inconsistenza, ed a causa delle ambizioni di alcuni sindaci che non si sono posti il minimo scrupolo nel regalare a Hera un gioiello del nostro territorio e della nostra storia, tradendo gli sforzi e i sacrifici compiuti per costruirlo.
Da parte dei sindaci Pd di Carpi, Bomporto, Bastiglia, Novi di Modena, Campogalliano e Soliera (quest'ultimo anche segretario provinciale del Partito Democratico), ci vuole una bella faccia tosta nel gioire, come espresso dal comunicato a firma multipla, di tutto questo. Il futuro di Aimag sarà tema della campagna elettorale nelle quale noi potremmo certamente guardare in faccia i cittadini. Non credo - conclude Lodi - che, chi ha voluto e causato tutto ciò possa fare altrettanto'.
La replica
'Ovviamente, prima di giudicare la sentenza del Tar bisogna studiarla. Per ora si può dire che non si risolvono i problemi politici per via giudiziaria e che quindi si dovrà riprendere il confronto fra i soci pubblici proprietari di Aimag - replica il segretario Pd di Mirandola, Anna Greco -. Stupiscono e preoccupano però le parole dell’assessore Lodi, il quale, cercando di scaricare al solito le colpe sul Pd e dimenticando il sindaco di Novi e il voto di Golinelli nel patto di sindacato, rilancia l’idea di far uscire Mirandola da Aimag. Per andare dove non è dato sapere, ma evidentemente dentro la Lega la smania di isolare Mirandola è incontenibile e prevale su ogni ragionamento strategico e di merito. Vedremo se avranno il coraggio di proporre l’abbandono di Aimag in campagna elettorale, così almeno sarebbero gli elettori a decidere, al contrario di ciò che è accaduto con l’Unione'.
Redazione Pressa
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