Sicurezza idraulica, Regione senza progetti per piene centenarie, impossibile accedere ai fondi PNRR
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Sicurezza idraulica, Regione senza progetti per piene centenarie, impossibile accedere ai fondi PNRR

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Nell'ottobre 2020, due mesi prima della rotta del Panaro e dell'alluvione di Nonantola, l'incontro dei comitati modenesi con l'assessore Priolo ed il presidente Bonaccini confermò la preoccupante realtà. Dopo i ritardi decennali, svaniva una opportunità unica per garantire prevenzione e sicurezza


Sicurezza idraulica, Regione senza progetti per piene centenarie, impossibile accedere ai fondi PNRR
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Nessun progetto per la messa in sicurezza per piene centenarie né per il bacino del fiume Secchia né per quello del Panaro e, in generale, per l'intero nodo idraulico della provincia di Modena, uno dei più critici in Italia. Nessun progetto a lungo termine, nonostante le relazioni tecniche sempre più accurate e aggiornate con sofisticati modelli matematici suggerissero da tempo la necessità di adeguare ad un livello di sicurezza più alto (con riferimento TR200), rispetto a quello attuale (TR 20 per quello del Secchia e TR 50 per quello del Panaro), il sistema.

Partendo dalle casse di espansione del fiume Secchia è comprendendo le aste degli stessi fiumi Secchia e Panaro (quest'ultimo, grazie alle casse di espansione, dimensionato per piene con portata cinquentennale ma con un rischio indefinito sul piano arginale a valle della cassa di espansione), fino al confine regionale. 

Una preoccupante constatazione quella che i comitati modenesi (Salute ambientale di Campogalliano, Arginiamo, Secchia, Respiriamo Aria Pulita Modena), che da anni si battono per sensibilizzare l'opinione pubblica sul rischio idraulico modenese, e per sollecitare gli interventi necessari ad innalzarne il livello di sicurezza, hanno registrato nell'ottobre 2020, nell'incontro in Regione con il Presidente Stefano Bonaccini e l'Assessore all'ambiente e alla Protezione Civile, Irene Priolo, fresca di nomina.  
Al suo arrivo, nel momento in cui le istituzioni e la politica ragionavano sulla possibiltà di attingere ai fondi europei per investimenti strutturali come quelli per le opere idrauliche per la sicurezza del nodo modenese, da tempo auspicati, i cassetti della Regione erano vuoti dei progetti per accedere alle risorse. E ciò impediva di richiedere finanziamenti europei in questo settore e per tale livello di intervento, pur così strategico. Un livello fondamentale per parlare di sicurezza del sistema. Il PNRR esige infatti progetti definiti con tempi definiti di realizzazione o quantomeno di programmazione. Una esigenza che ha trovato impreparata la Regione, priva di progetti strutturali di lungo periodo. L'Assessore Priolo avrebbe ammesso ai comitati di avere trovato i cassetti vuoti. Nessun progetto per la messa in sicurezza per piene centenarie quindi  nessun finanziamento. 'Non solo non c'erano i soldi, ma nemmeno i progetti per accedere a finanziamenti strategici' - ricorda Massimo Neviani, del Comitato Salute Ambientale di Campogalliano. 'Ciò è molto preoccupante soprattutto per il bacino del Secchia adeguato soltanto per il taglio di piene piccole, con portata e tempo di ritorno a 20 anni. Un livello basso che ha già fatto entrare in crisi il sistema numerose volte negli ultimi anni, anche con piene piccole, con tempo di ritorno a 20 anni, come quella del 2020, e anche con piene piccolissime come quella del maggio scorso. Un rischio aumentato dai ponti, da Ponte Alto all'Uccellino, entrambi a rischio idraulico. Riconosciuto da tempo. Così come nulla si è fatto e non ci sono progetti per adeguare le arginature del Panaro a valle della Cassa di Espansione. Ricordiamo che nonostante la capacità di taglio di evento di piena a livello TR50 e il livello dell'acqua tenuto in sicurezza a valle, l'argine nel dicembre 2020 cedette ugualmente, mostrando tutta la sua fragilità. Provocando l'alluvione di Nonantola. Rimanemmo impressionati dalla trasparenza e dal modo diretto con cui l'assessore Priolo ci disse che i progetti per la messa in sicurezza a piene centenarie non c'erano e quindi non sarebbe stato possibile richiedere i fondi del PNRR. Perché si tratta di una responsabilità politica importante. Non avere pensato a progetti per la messa in sicurezza dei fiumi e del nodo idraulico modenese a piene centenarie nonostante una necessità indicata da decenni, non è cosa da poco. Si parla di sicurezza per un territorio a rischio. Dopo l'alluvione del 2014 che ha riportato l'attenzione sulla pericolosità del sistema casse di espansione ed argini del fiume Secchia, oltre ai parziali interventi sulle arginature a valle ma sempre a livello TR20, bisognava procedere con una progettualità a lungo termine. Che non c'era e non risulta esserci. I tempi, anche dopo anni di immobilismo, c'erano, per arrivare al 2020 e 2021 ad avere le condizioni per accedere a fondi PNRR su un tema fondamentale e cruciale come questo. E le relazioni come quelle di Zanichelli nel 2016 indicavano chiaramente i rischi e la strada da seguire per farvi fronte. Bonaccini è al governo della Regione dal 2015. Perché ad oggi, ancora non c'è alcun progetto per la messa in sicurezza per piene centenarie?' - chiude e chiede Neviani. 

Interrogativo non da poco, appunto, soprattutto sul piano politico, e nel dibattito che vede ormai costantemente contrapposti a suon di botta e risposta, il Presidente della Regione e subcommissario alla ricostruzione Bonaccini e la presidenza del Consiglio sui tempi e sulle garanzie delle risorse per la ricostruzione post alluvione in Romagna.

Il fatto di non avere nemmeno progetti per la realizzazione di opere per la gestione di piene centenarie a livello tale da essere finanziati, unito al fatto che anche l'alluvione della Romagna è emersa, alla luce di analisi e ricostruzioni con modelli matematici fatti da scienziati e docenti come il Prof. Orlandini di Unimore, come evitabile almeno per parte dei suoi effetti devastanti, con opere e manutenzioni adeguate anche a piene di portata piccola o media, apre interrogativi sulle responsabilità politiche importanti e che dovrebbero esigere una riflessione per orientare anche la ricostruzione. Per prevenire meglio e non ripetere gli errori, anche grandi, del recente passato'.

Gi.Ga.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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