Bene, oggi improvvisamente si scopre, in base a una sentenza di un Giudice di Pace di Modena che 'esiste la prova del difetto di funzionamento di tale strumentazione elettronica di controllo della velocità' e che questo velox può attribuire la velocità di una vettura in transito su una corsia a quella di un altro mezzo sulla corsia a fianco e così può portare alla verbalizzazione di sanzioni illegittime, come nel caso specifico segnalato dalla portavoce di Ruote Libere, Cinzia Franchini, e oggetto dell'accoglimento del ricorso.
Il problema è anche politico. Perchè appena 5 mesi fa, davanti a specifica interrogazione del consigliere di Forza Italia Piergiulio Giacobazzi, il sindaco di Modena (qui il comunicato) disse che 'le verifiche sul corretto funzionamento del dispositivo' erano 'già state espletate e che l’autovelox' era 'regolarmente revisionato e tarato'. 'La normativa, inoltre - disse il sindaco - non prevede alcuna procedura di raffronto tra dati di diversi dispositivi e la Polizia locale non può comportarsi in difformità rispetto a quanto stabilito dalla norma'.
Per il sindaco, insomma, era tutto a posto. Per il giudice no. Era la terza volta che questo autista veniva sanzionato. E se il camionista non avesse fatto ricorso? Se avesse pagato per la terza volta e basta, pur sapendo di avere le prove del Gps e del cronotachigrafo della propria innocenza, arrendendosi davanti a una multa iniqua?
Un problema c'è e grave. Ma qui, nella Modena intelligente, sostenibile, inclusiva, va sempre tutto bene. E quando va male? Pazienza, tanto la maggior parte dei cittadini non fa ricorso.
Giuseppe Leonelli