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Il 10 agosto l'Aifa ha aggiornato le modalità di utilizzo degli anticorpi monoclonali anti Covid in relazione alle nuove evidenze. Nel dettaglio è stato dato parere positivo all'utilizzo del sotrovimab che ha dimostrato un favorevole rapporto beneficio/rischio anche nei confronti delle principali varianti.
'E' possibile utilizzare anche l’anticorpo monoclonale sotrovimab, per la seguente indicazione terapeutica: - si legge sul sito Aifa - Trattamento della malattia da coronavirus 2019 lieve o moderata, negli adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni non ospedalizzati per Covid, che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono ad alto rischio di progressione a Covid severa'.
'Inoltre è possibile utilizzare la combinazione casirivimab+imdevimab al dosaggio 4.000mg+4.000mg nella seguente indicazione terapeutica per il trattamento di pazienti ospedalizzati per Covid, anche in ossigenoterapia supplementare (con l'esclusione dell'ossigenoterapia ad alti flussi, o in ventilazione meccanica), con sierologia negativa per gli anticorpi IgG anti-Spike'.
'Tutti gli anticorpi anti Covid disponibili in Italia (bamlanivamb/etesevimab, casirivimab/imdevimab e sotrovimab) mantengono una adeguata attività antivirale nei confronti delle varianti alfa e delta, mentre l’attività neutralizzante della combinazione bamlanivamb/etesevimab, differentemente dagli altri anticorpi monoclonali disponibili (casirivimab/imdevimab e sotrovimab), è fortemente inibita nei confronti delle varianti beta e gamma. Pertanto, ove non sia stata effettuata il sequenziamento, e tenuto conto del contesto epidemiologico di riferimento, sono da considerarsi preferibili gli anticorpi monoclonali che al momento risultano efficaci su tutte le varianti' - chiude Aifa.
Redazione Pressa
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