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Ancora messuna risposta ufficiale da parte del comune, ma sul piano privato qualcosa, pur timidamente, oggi si è mosso. Mezzi della cooperativa CMB, una delle principali imprese di costruzioni che dopo avere avviato una decina di anni fa i lavori di urbanizzazione e di riqualificazione dell’area dell'ex mercato, la abbandonarono, lasciandola preda del degrado, delle occupazioni abusive, e, come documentato, anche di baraccopoli, sono entrati di prima mattina nelle aree. Un camioncino e due operatori, per iniziare a rimuovere alcuni rifiuti sul lato dell'area da più di 50.000 metri che si affaccia su viale del Mercato. Per poi recarsi nell'area del cosiddetto rotore, il grande scheletro di ferro e cemento che da simbolo di quella che nel 2003 doveva essere la riqualificazione dell'area è diventato (e ancora oggi è), simbolo di un intervento fallito e di degrado.
Dove non esiste sicurezza, dove anche il perimetro del cantiere è distrutto da anni, dove all'interno bivaccano, vivono, stranieri senza fissa dimora, spacciatori e soprattutto di tossidcodipendenti. E in attesa che qualcuno si muova avviando il cantiere previsto dal Piano periferie, sarebbe quantomeno opportuno, se non d'obbligo, rimette quell'area in sicurezza.
Così come dovrebbe esserelo l'area del Comune di Modena, principalmente quella su cui insiste la palazzina dell'ex mercato bestiame e dell'ex mercato ortofrutticolo, da anni occupata abusivamente e abbandonata nel disfacimento strutturale e nel degrado più totale. Anche qui spacciatori, tossicodipendenti e soprattutto stranieri senza fissa dimora. In una situazione sulla quale i residenti riuniti nel locale comitato, oltre che esponenti politici di maggioranza e opposizione (Lega Bagnoli per la Lega e Walter Stella per Art. 1 - mdp), hanno richiamato l'attenzione del sindaco e la richiesta di intervento.
Arrivata sia attraverso La Pressa sia attraverso la trasmissione di TV qui Detto e non Detto dove i consiglieri comunali e la rappresentanza del comitato di cittadini Viale Gramsci e dintorni, hanno esplicitamente chiesto all'amministrazione comunale che in attesa degli interventi del Piano Periferie, si proceda almeno alla messa in sicurezza dell'area e dei cantieri presenti. Anche perché su questo fronte sya un altro nodo politico ed amministrativo importante. Il Comune, da sempre ma sorattutto attraverso le recenti ordinanze che hanno rafforzato il proprio diritto e dovere non solo di garantire il contrasto al degrado nelle proprie aree pubbliche e di intervenire in caso di problematiche particolari, ma di agire affinché anche i privati lo facciano, anche quando a questi corrispondono le cooperative di costruzione che da anni, su questo fronte, sono rimaste intoccabili, mai raggiunte dai provvedimenti che il comune, ormai alla scadenza del proprio mandato, ha iniziato ad applicare in altre aree degradate della città.
Cooperative che questa mattina hanno fatto la ricomparsa sul luogo del problema, riaccendendo la speranza di un’intero quartiere da 20 anni attende una riqualificazione urbanistica che fino ad ora è stata negata.
Gi.Ga.