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Fedeltà, quel valore che accompagna tutta la vita di un soldato al servizio della Patria e che caratterizza da sempre l'Arma dei Carabinieri che ha per motto: 'Nei secoli fedele', e la cui marcia d’ordinanza è proprio denominata Fedelissima, titolo con il quale è conosciuta per antonomasia l’Arma dei Carabinieri stessa.
Ricorre oggi, 21 novembre 2019, Maria “Virgo Fidelis”, Madonna protettrice dell’Arma. Le celebrazioni di quest'anno, a Modena, si sono svolte questa mattina in Duomo a partire dalla funzione religiosa officiata da S.E. Monsignor Erio Castellucci, ArciVescovo Abate di Modena e Nonantola, e concelebrata dal Cappellano dell’Accademia Militare.
Il culto alla “Virgo Fidelis” iniziò subito dopo l'ultimo conflitto mondiale per iniziativa di mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, ordinario militare d'Italia, e di P. Apolloni S.J., cappellano militare capo. La scelta della Madonna “Virgo Fidelis”, come celeste patrona dell'Arma, è ispirata proprio alla fedeltà quale sentimento principe del carabiniere.
Fu il comandante Generale a prendere a cuore l'iniziativa bandendo un concorso artistico per un'opera che raffigurasse la Vergine, Patrona dei Carabinieri.
Lo scultore architetto Giuliano Leonardi rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada legge in un libro le parole profetiche dell'Apocalisse: 'Sii fedele sino alla morte'. Solo l'8 dicembre 1949 però sua Santità Pio XII di v.m., accogliendo l'istanza di S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria 'Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri', fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber. Battaglia nella quale l’eroismo di un gruppo di 210 Carabinieri del primo Battaglione Carabinieri e Zaptié Mobilitato, che si sacrificò per proteggere un caposaldo da ripetuti attacchi nemici, valse all'Arma la seconda medaglia d'oro al valor militare.
L'Arma celebra oggi anche la 'Giornata dell'Orfano', istituita nel 1996, che rappresenta per la Benemerita e per l'ONAOMAC (Opera nazionale di assistenza agli orfani militari dell'Arma dei Carabinieri) l’occasione per fornire alle famiglie dei colleghi caduti nell’adempimento del dovere un forte sostegno morale, volto ad attenuare il dolore di un vuoto che resterà per sempre incolmabile. In particolare l’Arma dei Carabinieri accompagna i figli dei propri caduti lungo tutto il percorso di studio sostenendoli anche finanziariamente fino alla laurea.
La giornata si è aperta al mattino, presso la sede della Prefettura in via Martiri della Libertà, il Prefetto di Modena Maria Patrizia Paba, insieme al Comandante Provinciale dei Carabinieri, ha incontrato alcuni militari dell’Arma che si sono distinti in operazioni d’istituto a favore di categorie fragili e a difesa dell’ambiente.
Redazione Pressa
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