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La maggior parte dei ricoverati negli ospedali dell'Azienda ospedaliera Universitaria di Modena, Policlinico e Baggiovara, in regime ordinario, sono vaccinati, anche con dose booster. E i ricoveri nei reparti covid, non di terapia intensiva, sono più alti rispetto allo scorso anno. Si tratta nella maggior parte dei casi di soggetti non gravi, ma che creano comunque una pressione sulle strutture incrementata dal fatto che ad oggi 160 operatori sanitari mancano perché positivi al covid.
E' un quadro, quello riguardante i due grandi ospedali del capoluogo che, seppur molto migliore dello scorso anno rispetto al parametro delle terapie intensive (i numeri sono oggi inferiori rispetto al 2021), non è proprio quello di un ritorno alla normalità, quello tracciato ancora una volta dal Direttore Generale dell'Azienda ospedaliera Universitaria Claudio Vagnini.
Uno dei pochi, dobbiamo dirlo, ai vertici della sanità modenese che non ha mai risparmiato ad ogni occasione, con forza, ad ogni appuntamento stampa, di ribadire in maniera netta l'importanza del mantenimento delle precauzioni, dell'evitare gli assembramenti e richiamando l'attenzione sugli effetti deleteri di comportamenti che, dettati dalla consapevolezza e dalla erronea convinzione di una presunta immunità rispetto al contagio (diffusa anche a livello istituzionale attraverso l'introduzione e la promozione del Green Pass come strumento per prevenire il contagio e creare luoghi sicuri), quei contagi ha finito per moltiplicarli, aiutando in qualche modo la diffusione di una variante Omicron già molto contagiosa. Quella normalità che consentirebbe di ridurre anche gli enormi ritardi accumulati nell'attività diagnostica e ambulatoriale all'interno delle stesse strutture ospedaliere. 'C'è una forte richiesta in questo senso - conferma Vagnini - l'attività sta riprendendo in tutti i settori ma - fa intendere - non si può pretendere una normalità nell'erogazione delle prestazioni quando la normalità non c'è.
Il virus non è finito, il virus non è finito' - ripete Vagnini illustrando i numeri ancora alti di ricoveri covid ordinari (appunto maggiori rispetto allo scorso anno), e di contagi, anche tra gli operatori. Centossessanta positivi, ai quali vanno aggiunti quelli sospesi perché senza super green pass, che incidono pesantemente sugli organici a disposizione nelle strutture ospedaliere, sui turni e sulla mole di lavoro. Condizioni che, appunto, rendono ancora difficile la ripresa piena delle attività ordinaria a livello ambulatoriale. Anche perché in questo ambito ci vorranno mesi, anche in condizione di normalità, per dare risposta a quella enorme quantità di richieste e di prenotazioni accumualate nell'ultimo anno e ancora inevase.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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