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C’è chi combatte dal carcere per ottenere gli arresti domiciliari e chi fa il contrario. Chiedendo di andare in cella, dietro le sbarre. Condizione giudicata preferibile alla convivenza forzata con la madre ritenuta troppo severa. E' successo anche questo. Il particolare caso vede protagonista un 25 enne nigeriano, da anni residente a Modena con la madre, che lavora nel settore delle pulizie. Nel luglio scorso, l’uomo era stato accusato di avere rapinato su un autobus un conoscente. Per lui era scattato l’arresto. Il giudice aveva disposto la pena da scontare presso il proprio domicilio modenese, un appartamento in cui il giovane viveva già da anni con la madre. Una lavoratrice di sani principi e valori. Ma descritta dal figlio come troppo severa nei suoi confronti, capace di rimproverarlo tutti i giorni per le sue malefatte. Facendogli pesare la sua condizione.
Rimproveri che hanno reso la convivenza tra i due sempre più insopportabile per il figlio al punto da spingerlo ad uscire di casa, evadendo di fatto dagli arresti domiciliari, per recarsi al comando provinciale dei Carabinieri, chiedendo di essere arrestato, giustificando il suo gesto affermando di preferire il carcere alla convivenza forzata con la severa madre, trasformatasi per lui, nella vera condanna.
Ma l’evasione non viene contestata, visto che l’uomo è uscito di casa allo scopo di recarsi in caserma, e tantomeno la motivazione viene ritenuta sufficiente a disporre l’arresto in carcere. Per questo il giudice ha deciso il riaccompagnamento alla casa famigliare dove il ragazzo dovrà continuare scontare la pena continuando forse a ricevere i rimproveri della madre. Che per lui corrispondono alla vera ed insopportabile condanna.
Redazione Pressa
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