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Sui dubbi rispetto al rischio di coltivare ortaggi in una area (quella ex verde a Modena tra viale Gramsci e viale del Mercato), avvolta da due bracci di tangenziale, non isolata nemmeno da barriere sia artificiali sia naturali, a pochi metri da un centro logistico con centinaia di camion e furgoni in arrivo ed in partenza ogni giorno, e ad un chilometro in linea d'aria dall'inceneritore più potente della regione, abbiamo già scritto nel recente passato. Dubbi che in una tale condizione di inquinamento e traffico (che il comune a quanto risulta non avrebbe ancora verificato in continuo), sarebbero fondati anche solo per un utilizzo sociale e ricreativo dell'area, prescindendo dagli orti. Le raccomandazioni rispetto all'inopportunità di realizzare orti per produzione di ortaggi destinata all'alimentazione umana nelle immediate vicinanze di strade ad alto traffico, è nota e diffusa nella letteratura di settore verso la quale ci si aspetterebbe quantomeno attenzione da parte della pubblica amministrazione.
Dubbi che oggi si pongono anche sul futuro stesso dell'area perché è il comune stesso che li pone, decidendo di affidare ad Ancescao, ovvero l'affermato organismo di riferimento di diverse associazioni che sul territorio sono specializzate nella gestione di circoli, centri anziani e ricreativi, la progettazione delle attività per il loro utilizzo. Progettazione che andrà definita entro il prossimo dicembre, alla cifra di 4000 euro.
In effetti, osservando il degrado e l'incuria che ha già segnato l'area nelle scorse settimane, successive al completamento dei lavori, nell'attesa dell'inaugurazione, quel fazzoletto di terra in cui al posto di prato ed alberi spuntano oggi cassematte con terra di riporto per indefinite quanto improbabili 'sane' coltivazioni, pare essere orfana di una idea. Di futuro e di utilizzo.
Anche se è difficile immaginarne, appunto, uno sano, sotto il profilo ambientale, vista la sua infelice ubicazione, a pochi metri dallo sfrecciare e all'accellerrare (uno dei lati dell'area coincide proprio con l'innesto stradale della tangenziale di via del mercato), di migliaia di auto e camion ogni ora. Ma così è, visto che lo stesso Comune, con una delibera di giunta, ha deciso di concedere ad Ancescao 'lo sviluppo di un progetto multidisciplinare, operativo e gestionale su quell'area, garantendone' - leggiamo testualmente dalla delibera della giunta comunale- 'la cura e la manutenzione, attraverso il coinvolgimento attivo della comunità cittadina in percorsi partecipativi finalizzati all’animazione e al presidio sociale dell’area riqualificata'. Un percorso, appunto, ancora tutto da definire. Come ancora indefinite, nel merito, sono le prospettive del comune rispetto all'area. Parlando di 'sviluppo di attività polifunzionali che potranno, arricchite dai diversi attori coinvolti, essere oggetto dell'attività di co-progettazione che l'Amministrazione intende promuovere per gestione della nuova area ortiva, oltre alla creazione di reti attraverso il coinvolgimento dei diversi soggetti istituzionali e non presenti', ci si lancia in un classico esempio di burocratese nel quale di dice tutto ma soprattutto niente...di concreto.
Teoria e indirizzi, da tradurre in soluzioni pratiche, che ancora non ci sono, che il Comune non ha e che ora spetterà ad Ancescao proporre. A pagamento.
Gi.Ga.
Nella foto, lo stato di abbandono dell'area con la crescita di erbe spostanee seguito alla conclusione dei lavori
Redazione Pressa
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