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Viaggio della Memoria: gli studenti di Roma al Campo di Fossoli

Viaggio della Memoria: gli studenti di Roma al Campo di Fossoli

I 120 giovani sono stati accolti dalla vicepresidente della Fondazione Fossoli Maria Cleofe Filippi


3 minuti di lettura

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Sono 120, le studentesse e gli studenti di cinque scuole di Roma che, nei giorni scorsi, hanno visitato il Campo di Fossoli e il Museo Monumento al Deportato di Carpi, nell’ambito del Viaggio della Memoria promosso da Roma Capitale, in collaborazione con Fondazione Museo della Shoah e ANPI, con lo scopo di condurre i giovani in un percorso educativo nei luoghi simbolo della Resistenza italiana e della deportazione nazifascista.
Accompagnati dall’assessore alla Scuola di Roma Capitale Claudia Pratelli, dalla presidente della Commissione Scuola Carla Fermariello e da due assessori municipali, Paola Rossi e Andrea Morelli, il programma del viaggio ha previsto anche una giornata di visita a Casa Cervi dei Fratelli Cervi e a Marzabotto.Un’occasione formativa di particolare rilievo per conoscere la storia del Novecento attraverso i luoghi che ne sono stati protagonisti, e che assume ulteriore valore nell’80esimo anniversario della liberazione dal nazifascismo.Ad accogliere i visitatori, per la cerimonia al Campo di Fossoli, la vicepresidente della Fondazione Fossoli, Maria Cleofe Filippi: “Cari ragazzi, mi fa molto piacere accogliervi, e ringrazio voi, i vostri insegnanti e le autorità che vi hanno accompagnato.
Vedete l'obiettivo della fondazione, che oggi rappresento, è quello di tener viva e trasmettere la memoria di ciò che è successo in questi luoghi, cosa che non potremmo fare se non ci fossero ragazzi come voi, disposti a farsi coinvolgere e curiosi di sapere, ma soprattutto di capire. Osservare questi luoghi, a voi così vicini, può aiutarvi a comprendere che la storia che si studia sui libri non è poi così estranea, e ci riguarda invece da vicino. Chi è passato di qui, chi ha avuto a che fare con questo luogo, poteva essere vostro nonno o bisnonno. In ogni famiglia avrete dei parenti anziani che hanno vissuto la guerra. E sicuramente sono le scelte che a suo tempo hanno fatto alcuni giovani, quelle che ci consentono oggi di vivere questa storia da persone libere: scelte che ci consentono di abitare un Paese democratico e in pace, nel quale ci è permesso studiare, curarci, viaggiare liberamente. Sui libri studiate la storia dell’umanità, ma l’umanità è fatta di scelte individuali e quotidiane. Studiare e conoscere le testimonianze di chi è passato da luoghi come il Campo serve dunque per acquisire il senso d’essere donne e uomini del proprio tempo; del nostro tempo, acquisire il valore della dignità umana che appartiene a chiunque, a prescindere da qualsiasi identità individuale; e serve
ad acquisire quella libertà interiore capace di guidarci nella vita, per riconoscere e rifiutare quelle scelte e quei comportamenti che questa libertà, in noi e negli altri, vorrebbero negare”.“Torniamo nei luoghi della Resistenza, come suggeriva Pietro Calamandrei nella sua lettera agli studenti, per offrire ai nostri giovani cittadini e cittadine un’esperienza viva e consapevole della storia del nostro Paese, per coltivare la memoria, contrastare ogni forma di odio e riaffermare i valori della Costituzione e della democrazia. Ascoltare le storie, osservare le tracce lasciate dalla violenza e dalla lotta per la libertà è un esercizio di cittadinanza attiva e responsabile. In un momento storico in cui tornano a manifestarsi rigurgiti di intolleranza e negazionismo, è fondamentale accompagnare le nuove generazioni in un percorso di comprensione profonda delle radici antifasciste della nostra Repubblica”, ha dichiarato l’assessora alla Scuola di Roma Capitale, Claudia Pratelli.
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