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Un atto ignobile quello commesso da un operatore, 39enne di Mirandola, in servizio presso la struttura Arcobaleno, centro diurno per l'assistenza a soggetti con disabilità fisiche e mentali di Mirandola. La cooperativa risulterebbe estranea ai fatti, e le responsabilità ricadrebbero solo sull'operatore che da almeno un anno estorceva denaro a Fabio, 41enne, affetto da sindrome di 'down', che gli era stato affidato.
Fabio, nato a Mirandola e residente a Cavezzo con la madre, era ospite, durante il giorno, della struttura assistenziale di Mirandola. La madre, nel settembre scorso, si era accorta del denaro che, in piccoli tagli ed in diverse occasioni, gli spariva inspiegabilmente dal portafogli dentro la borsa lasciata in casa. Dopo poco riesce a scoprire che a rubare i soldi era il figlio. La donna prova a farsi dire dal figlio se ci sono dei problemi, ma Fabio è reticente a parlare.
E' davanti agli assistenti sociali ai quali la madre decide di rivongersi che Fabio confessa di avere preso i soldi dalla borsa delle madre e, con grande difficoltà, ammise di essere vittima dell'operatore della struttura, che con la minacciava di allontanarlo dalla struttura fino ad arrivare a prenderlo a schiaffi, lo obbligava a rubare il denato e a consegnarglielo. Scatta dunque la denuncia ai carabinieri, che monitorizzano la situazione in accordo con Favio che con 20 euro in tasca si reca presso la struttura e gli viene indicato di aspettare l'arrivo dell'operatore. Con lui ha un telefono cellulare con il quale gli viene chiesto di chiamare la madre ferma dai Carabinieri. L'arrivo dell'operatore non si fa attendere. Chiede a Fabio di consegnargli il denaro rubato alla madre.
Fabio lo consegna e poi da una stanza della struttura chiama la madre che da il via libera per l'intervento dei Carabinieri che pochi minuti dopo sono dentro la struttura e bloccano l'uomo. Per lui l'accusa è di estorsione aggravata sia dalle condizioni del ragazzo sia dal fatto che Fabio era stato affidato a lui.
Questa mattina Fabio ha voluto ringraziare personalmente i Carabinieri esprimendo il suo desiderio di incontrarli e di indossare il berretto militare. Ed è così che il Capitano della compagnia di Carpi, competente per le stazioni di Mirandola, si è recato a casa da Fabio e dalla madre dove è stata scattata una foto a ricordo di una triste avventura che - ha auspicato lo stesso Comandante Alessandro Iacovelli - sia e rimanga isolata'
Redazione Pressa
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