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«Il dossier su Bellelli recapitato anche a noi in forma anonima, ne abbiamo informato i carabinieri. Strumentali le dichiarazioni del Pd». Così in una nota ufficiale la candidata sindaco M5S Monica Medici interviene sui fatti di ieri sera a margine del Consiglio comunale di Carpi, quando la Medici stessa (ripresa da un presente) ha sventolato in faccia il dossier al sindaco Bellelli.
Frasi, quelle della Medici che però smentiscono quelle pubblicate da lei stessa su Facebook poche ore prima. «Nessun dossier è in mio possesso perché nessun dossier esiste. Perché il sindaco ieri sera non l'ha voluto vedere, e tutti mi sono testimoni, forse temeva che il suo Catello di menzogne sarebbe caduto? Preciso che il fascicolo è un semplice foglio con domande ed alcuni articoli di giornale accompagnato da un progetto edilizio regolarmente presentato in Comune.
È diventato reato farsi delle domande in Italia?»
Insomma, il dossier esiste o no? Ricordiamo che per il caso i carabinieri hanno sentito in procura tre giorni fa l'ex assessore Milena Saina e il leader della Lega Stefano Vernole.
La nota integrale
Al di là delle esternazioni sui social (opposte rispetto al comunicato), ecco il comunicato integrale con le dichiarazioni della Medici dopo i fatti di ieri sera e sulla votazione avvenuta in Consiglio rispetto alla mozione Benatti-Rostovi.
«Il fantomatico dossier sul sindaco? Anche a un nostro rappresentante in Regione, così come ad altri, è arrivata in forma anonima copia dei fogli contenenti qualche domanda e qualche fotocopia di articoli di giornale che sono stati definiti “dossier”. Tale rappresentante ha, quindi, ritenuto opportuno farcela avere per competenza territoriale e noi abbiamo informato i carabinieri, che nel frattempo stavano già procedendo con i loro accertamenti e hanno ritenuto irrilevante il nostro possesso della copia.
La maggioranza ci attacca strumentalmente da tempo, ma qui si sta veramente discutendo di nulla. Ben più importante è invece quanto accaduto in consiglio comunale nella seduta di giovedì 21 febbraio».
«Nella seduta di ieri sera si è tornati sulla revoca del vicesindaco da parte del primo cittadino - sottolinea Medici- consideriamo tale revoca un modo per prendere le distanze, da parte di Bellelli, dalle indagini che si stanno concentrando su Morelli e per non assumersi la responsabilità politica di una situazione di cui invece un sindaco deve comunque farsi carico, perché ha in capo al suo ruolo l’obbligo di vigilanza e controllo».
Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno presentato una mozione urgente (non passata) che intendeva impegnare il consiglio stesso in un «apprezzamento» per la scelta del primo cittadino. «Non abbiamo dato il nostro plauso alla mozione (in realtà Medici e Gaddi hanno votato contro e Severi si è astenuto) perché non apprezziamo minimamente il comportamento del sindaco» prosegue Medici. «Se la motivazione dell’allontanamento di Morelli è il venir meno della fiducia in lui, significa che, al momento, il sindaco dà credito alle maldicenze e alle notizie lette sui giornali. Noi riteniamo che a Bellelli, in questo momento delicato in cui si entra nella campagna elettorale per le amministrative, prema discostarsi da una situazione che crea imbarazzo politico. Un sindaco all’oscuro dei fatti che sarebbero avvenuti, e che poi hanno portato alle indagini attualmente in corso, mostra di non essere in grado di gestire la propria Giunta e quindi nemmeno di governare questa città. Inoltre, se non ha idea di cosa fanno i suoi assessori, allora come può avere sotto controllo l’operato dei settecento dipendenti del Comune di Carpi e garantirne la correttezza dell’operato? Riteniamo che Bellelli abbia fallito nel suo compito di vigilanza e controllo».
Redazione Pressa
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