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'Ormai ci siamo, purtroppo. Avverrà domani il rilascio da parte del Comune di San Cesario del permesso di costruire 140 appartamenti in un fazzoletto di terra di fronte al Circolo Arci: è il comparto “Albertini”, dal nome del fortunato proprietario del terreno edificabile'. Così in una nota la consigliera di opposizione Sabina Piccinini.
'Tante sono però le perplessità che accompagnano il rilascio del tanto contestato permesso di costruire. La Soprintendenza ha autorizzato l’intervento nonostante per larga parte ricada all’interno della fascia di tutela paesaggistica del Canal Torbido. Ha però posto seri limiti agli interventi di nuova edificazione, “che potranno ritenersi condivisibili solo qualora le opere garantiscano la permanenza di una fascia di rispetto di adeguate dimensioni attorno al corso d’acqua” si legge testualmente nel parere rilasciato una quindicina di giorni fa. Prescrizioni importanti che potrebbero comportare forti limitazioni all’edificazione.
Il vincolo di tutela fluviale (fascia di 150 metri a lato del Canal Torbido) non comporta inedificabilità, ma rimette alla discrezione della Soprintendenza la valutazione di ogni proposto intervento. Quante palazzine permetterà di costruire la Soprintendenza? Inciderà maggiormente la salvaguardia del paesaggio o la fame di cemento? - continua la Piccinini -. L’imperativo è costruire e poco importa se il paese abbonda di invenduto. Scelte urbanistiche intelligenti del passato hanno creato e conservato un piccolo paese fatto di villette a schiera indipendenti e palazzine di due o tre piani da cui si può ancora vedere la campagna o il Monte Cimone. Sarà ancora così dopo la realizzazione del comparto “Albertini”? E quale sarà l’impatto sui servizi per la comunità? Quest’anno ben nove bambini residenti non sono stati accettati all’asilo nido perché non c’è posto: dove verranno messi i bambini del comparto “Albertini”?'
'Per non parlare poi delle problematiche ambientali: il nuovo comparto nascerà a qualche centinaio di metri dalla futura tangenziale, in una zona a rischio di “puzze Far Pro” e dove le recenti analisi dell’aria effettuate da Arpae (centralina presso il Circolo Arci) hanno rilevato valori di biossido di azoto, ozono e polveri fini simili a quelli delle aree più inquinate di Modena e Carpi. Rifletta bene l’Amministrazione su quello che sta per deliberare' - chiude Sabina Piccinini.
Redazione Pressa
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