Che il progetto della Bretella vada ripensato è una richiesta che da anni viene posta all'attenzione delle istituzioni, non solo da parte dei Comitati. Dal punto di vista degli autotrasportatori confermo che se è vero che va potenziato il collegamento con lo scalo merci di Marzaglia e con l'autostrada, è altrettanto vero che un'altra autostrada fino a Sassuolo sarebbe inutile, se non dannosa, alla luce della Complanare esistente e che può essere potenziata.
Del resto il traffico diretto a Sassuolo non è più quello di 30 anni fa quando l'opera venne pensata e per gli autotrasportatori un' eventuale Bretella a pagamento si tradurrebbe in divieti di transito sulla attuale Complanare per costringerli a usare la nuova infrastruttura, pagando i relativi pedaggi.
A fronte di questo scenario, stupisce - ma nemmeno più di tanto - l'involuzione di un dibattito totalmente fuori dal tempo e ridotto alla fazione dei favorevoli contro quella dei contrari.
La verità è che non esiste una distinzione e un muro tra la posizione del mondo imprenditoriale e le ragioni ambientali, ma viceversa vi è un dato di realtà e buonsenso che dovrebbe avere la meglio, al di là di interessi particolari e delle rendite di posizione. Gli unici interessi che occorre salvaguardare sono quelli dei cittadini, del territorio e delle finanze pubbliche. Logiche che dovrebbero imporre, oltretutto, una gara seria sulla concessione A22, tema che, come noto, si intreccia alla ormai futuribile Bretella.
Cinzia Franchini