Davanti alla guerra le discriminazioni legate al green pass sono ancor più folli
I cittadini umiliati, ricattati, offesi con i peggiori epiteti, come possono sentire il senso di appartenenza necessario a compattare un Paese in un momento simile?
Lo stesso Governo italiano che in queste ore ha chiuso lo spazio aereo alla Russia, che si è detto pronto a inviare supporto di mezzi militari all'Ucraina, che sottoscrive sanzioni senza precedenti nei confronti del leader russo Putin, continua a trattare una fetta di suoi cittadini italiani come criminali. Ancora oggi, ancora adesso, i cittadini con più di 50 anni nel nostro Paese non possono lavorare se non hanno il green pass. I bambini di 12 anni non possono salire sul bus e non possono fare sport all'aperto. Succede adesso, ora. E dirlo, mentre accogliamo profughi dall'Est, sembra surreale. Eppure accade. Solo in Italia.
Una discriminazione che - ormai è chiaro - nulla ha a che vedere con il contenimento della pandemia (che nessuno ha mai messo in discussione e che è fortunatamente in ritirata), ma che allarga ancora quella frattura sociale che una Nazione in un contesto bellico non può permettersi.
I cittadini umiliati, ricattati, offesi con i peggiori epiteti, come possono sentire il senso di appartenenza necessario a compattare un Paese in un momento simile? Come possono credere alla narrazione bellica se a costruirla è lo stesso Governo che li ha posti agli arresti domiciliari senza la prova di alcun reato commesso?
Ovvio, sarebbe saggio e responsabile, sentire ugualmente il bisogno di unità e di pacificazione interna, ma se il primo a non volerla questa pacificazione è il Governo stesso, allora tutto diventa assurdo. Talmente assurdo da alimentare nella fetta di cittadini discriminati, cacciati dal lavoro e dai luoghi della socialità, un cupio dissolvi che fa follemente sperare in un 'tanto peggio e tanto meglio'. Ecco questa deriva, chi ha responsabilità di Governo non può permettersela. Si eliminino adesso, oggi, subito, i legacci assurdi del green pass che tanto odio hanno alimentato in questi mesi e si ritrovi quell'unità d'intenti calpestata in questi mesi. Forse si è ancora in tempo. Perdonare per chi ha subito mesi di soprusi sarà difficile, ma ancora una speranza oggi c'è.
Giuseppe Leonelli
Sostieni l'informazione libera de La Pressa
Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.
Il delirio di Francesca Albanese col Tricolore sulle spalle: 'Hamas sta animando una rivoluzione globale'
Tangenziale di Modena bloccata dai Pro-Pal: la legge prevede il carcere e il buonsenso è calpestato
Accordo Aimag-Hera naufragato, ora vanno restituiti i 30 milioni: doppio rischio
Modena, preghiere contro l'aborto: ecco qua i facinorosi che 'intimidiscono' le donne
Articoli Recenti
La banalità indecente di un ministro che piega l'orrore della Shoah alla smania revisionista
Dopo Mattia Santori, Rackete e Soumahoro, ecco la nuova eroina Pd: Francesca Albanese
Il sindaco plaude alla manifestazione Pro-Pal, attacca la Meloni ma dimentica il blocco della tangenziale
Il corteo pro-Pal, la città paralizzata, la kefiah e il negazionismo su Hamas: così si rinuncia alla complessità

 (1).jpg)

