C'era anche quella collaborazione con il Comune che dopo oltre mezzo secolo dagli ultimi lavori si vide costretto a pianificare una serie di interventi in vista della maggiore affluenza di tifosi derivante dalla promozione in serie A e che dall'estate del 2003 costrinse a mettere il Braglia al passo coi tempi con l'obiettivo di accoglierne, con standard adeguati alla serie A, almeno 20.000. Da settembre lo stadio fu 'rattoppato' con una curva tutta nuova ma con i settori di gradinate curva piscina ancora obbligati a tribune a tubolari, per aumentare i posti provvisoriamente.
Quel sogno poi infranto, svanito, non solo dal lento quanto inesorabile declino di una gestione e di una società passata di mano e portata al disastro ma anche di una città che piano piano, quel sogno lo ha abbandonato.
Un disastro sportivo che si materializza oggi nell'esatto contrario di quanto c'era ieri. E non solo sul piano privato, della proprietario, ma anche pubblico e sociale. Perché oggi, anche a livello imprenditoriale ed istituzionale, è stato perso quello smalto che c'era ieri. Perché Caliendo e di Caliendosi è detto di tutto (e ha fornito il materiale per farlo), ma se il personaggio Caliendo ha portato il Modena nel baratro senza prospettiva in cui è (sembrerà banale, opportunista e tranchant dirlo), ma c'è perché c'è stato qualcuno che ci ha dormito sopra. A livello politico, istituzionale ed imprenditoriale. Che ha girato la testa dall'altra parte, quando, già alcuni anni fa, gli allarmi oltre che i precedenti, c'erano tutti.
Perchè anche sul piano economico, la fotografia di oggi è l'esatto contrario della fotografia di 15 anni fa. Quando il Modena che funzionava sul campo funzionava, almeno nella trasparenza, anche nei conti. Che 'tornavano alla grande', sottolineava anche la rivista degli industriali modenesi Modena Mondo, a quel tempo (sotto la Presidenza Fini che successe a quella di Montezemolo).
Proprio dalle colonne di Modena Mondo di 15 anni fa, Paolo Reggianini chiudeva il suo articolo sul mondo della serie A che aveva rivisto l'ingresso del Modena, scrivendo: 'Se il calcio italiano riuscirà a rubare qualche segreto al Modena, potrà garantirsi un futuro molto diverso da quello attuale. Altro che favola a lieto fine. Di questa squadra finita in serie A dobbiamo essere tutti orgogliosi'.
Gianni Galeotti Nella foto, l'immagine tratta dalla rivista 'Modena Mondo' del maggio del 2002