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'Quale dei due Muzzarelli è quello vero? In 24 ore indossa la giacca del democratico aperto al confronto e al dialogo, rispettoso delle regole e dei cittadini,
rispondendo ad alcune domande di un giornale locale on line per poi, poco dopo, e questa volta in sede istituzionale (seduta del Consiglio Comunale) in occasione della discussione sul S.Agostino
scagliarsi con invettive e insinuazioni a screditare l’associazione Italia Nostra e il suo Presidente, rei troppo spesso di opinioni diverse dalle sue'. Così il consigliere
Giuseppe Pellacani mette in correlazione l'attacco a Italia Nostra e a
Giovanni Losavio del sindaco
Giancarlo Muzzarelli con la sua disponibilità a rispondere (pur a tre settimane di distanza) alle domande poste dal nostro quotidiano.
Pellacani che, come pubblicato pochi giorni fa proprio da La Pressa, è pronto a
creare una lista insieme all'ex leader Udc
Davide Torrini alternativa al Pd (al primo turno poi si vedrà.
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).
'Non è la prima volta. La visione sindaco-centrica del governo della città, intollerante verso qualsiasi parere non allineato e pronto a smorzarli con arroganza, emerge in continuazione. Ieri il San Filippo Neri da cui non esala e, oggi, il ritiro sull’Aventino di Italia Nostra che abbandona l’udienza sul Sant'Agostino prevista in Consiglio comunale nei prossimi giorni. Il tutto nel silenzio di una Giunta anonima e complice. Ma questa storia era già del tutto preordinata all’atto della sua costituzione - continua Pellacani -. Per il bene della città, pur su posizioni differenti, mi permetto di insistere affinchè
Italia Nostra non faccia mancare alla Commissione comunale il suo contributo autorevole, autonomo, motivato e costruttivo.
Ai cari modenesi, mentre striscia sotto traccia (non poi tanto sotto) la minaccia di una ricandidatura dell’attuale sindaco, pare per carenza nel gruppo della famiglia Pd di autorevoli (graditi?) ricambi, suggerisco in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali di provare ad analizzare a fondo meriti e demeriti, annunci (tanti) e realizzazioni (poche e non incisive), “capacità” di ascolto di cittadini e associazioni (ricordare gli “stati generali” di Pighi) e accoglimento di idee altre (zero), lo sciagurato capestro dell’inscindibile connubio tra politica e affari che soffoca la città, sempre più statica e declinante, l’attendibilità delle affermazioni (saldo zero di territorio) e le decisioni (530 nuovi alloggi), per farsi una propria opinione sulla base della quale prendere le più opportune decisioni'.
'Se vogliamo sperare in un rilancio di Modena, occorre che tutti i modenesi si mobilitino convinti, per voltare pagina necessario, per licenziare in tronco chi da troppo tempo ormai ha perso il lume della politica del bene comune e governa la città come fosse cosa sua, abbagliato dalle lusinghe del potere, delle poltrone e degli affari personali - chiude Pellacani -. Errare è umano, ma perseverare... Ma ora basta. Per Modena e per tutti i suoi cittadini'.