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Centro per tossicodipendenti alla Sacca, i cittadini incalzano il Comune: 'Qui non si vive più'

Centro per tossicodipendenti alla Sacca, i cittadini incalzano il Comune: 'Qui non si vive più'
Centro per tossicodipendenti alla Sacca, i cittadini incalzano il Comune: 'Qui non si vive più'

Partecipate a animata seduta del Consiglio di quartiere aperta al pubblico alla circoscrizione 2 alla presenza del Comandante della Polizia Locale: 'I problemi ci sono, siamo qui per metterci faccia, impegno e dare risposte'

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Un confronto acceso ma sempre dai toni civili quello andato in scena alla Palazzina Pucci durante l’ultimo Consiglio di Quartiere 2, aperto eccezionalmente al pubblico. Al centro del dibattito: sicurezza, degrado e gestione dei servizi per le fragilità, in particolare nelle zone della Sacca, Crocetta e Torrenova, tra le più colpite da spaccio, degrado e presenza crescente di tossicodipendenti.A metterci dichiaratamente 'la faccia', c’erano l’assessore con delega alla Sicurezza Alessandra Camporota, il comandante della Polizia Locale Alberto Sola, e le dirigenti comunali responsabili dei servizi sociali e politiche giovanili Annalisa Righi e Giulia Paltrinieri. Presenti anche numerosi rappresentanti dei comitati cittadini, del controllo di vicinato e cittadini comuni, da tempo impegnati nel dialogo con le istituzioni e nella denuncia pubblica del degrado e delle problematiche inerenti la sicurezza pubblica. In parte di vecchia data e in parte nuove.

Il caso Drop-in e le tensioni con i residenti

Uno dei temi più caldi è stato quello del cosiddetto Drop-in, il centro di assistenza per tossicodipendenti gestito dal CEIS in collaborazione con l’Ausl e i servizi sociali comunali. Aperto alla Sacca tra le polemiche dei residenti e del quartiere che alla faccia della decantata partecipazione e delle scelte condivise, si sono viste aprire il centro a cose fatte.
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Per i residenti l'apertura del centro ha aumentato la presenza di tossicodipendenti non solo nelle aree adiacenti alla struttura ma in qualsiasi ora del giorno e della notte in tutta l'area e soprattutto lungo l'asse che collega il centro e il parco XXII aprile. Problematiche più volte segnalate e denunciate, documentate spesso anche sui gruppi social, da comitati e residenti.Il clima si è acceso dopo le dichiarazioni della dirigente comunale Annalisa Righi, che ha difeso la scelta di passare da un modello itinerante di assistenza ai tossicodipendenti con unità mobile, a una sede fissa, garantendo comunque la disponibilità a organizzare un nuovo incontro con le responsabili del centro.Parole che hanno fatto esplodere la platea: 'Parla come se non ci fossero mai stati incontri. In realtà ce ne sono stati quattro, e non hanno portato a nulla. La situazione è insostenibile: agli spacciatori si sono aggiunti sempre più tossicodipendenti, spesso fuori controllo. Vediamo violenza, sesso in strada, parchi trasformati in latrine e bivacchi nei cortili. Siamo stanchi di promesse e impegni, vogliamo soluzioni concrete o, se non è possibile, che si ragioni sulla chiusura o sul trasferimento del centro.
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Così non si può andare avanti, non siamo più padroni nemmeno dei nostri cortili.'
Una cittadino ha raccontato addirittura di aver accettato che non venisse tagliata l’erba e manutenuta un’area verde per evitare che diventasse luogo di bivacco.


Torrenova e i gruppi di giovani teppisti

Anche l’area di Torrenova è stata al centro del dibattito con le sollecitazioni dei residnti. Nonostante l’impegno dichiarato degli agenti di zona, secondo i cittadini i controlli sono rari o inefficaci:
'Segnaliamo da mesi ma non cambia nulla. Il quartiere è stato oggetto di vandalismi e disturbo della quiete pubblica per tutta l'estate e ora preso d’assalto, soprattutto nei weekend, da gruppi di ragazzi che disturbano, danneggiano, minacciano. Dove sono i controlli?'Il comandante Sola, supportato dagli agenti presenti in sala, ha sottolineato che i controlli vengono effettuati regolarmente, ma spesso non è possibile intervenire nel momento esatto in cui si verificano i reati. Perchè è quello il momento in cui i giovani sono perseguibili. Come proprio nei giorni scorsi è successo, quanto - ha ricordato il comandante - 'durante un controllo nell'ara dell'autostazione e del parco Novi Sad, è stato possibile individuare e fermare sul fatto i giovani responsabili di un’aggressione a un ragazzo.
'Il nostro impegno è massimo, ma dobbiamo agire nel rispetto della
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legge e delle nostre competenze,' ha ribadito Sola che nel merito ha sottolineato anche il contesto indefiniti, familiare, con il quale si ha a che fare dopo avere fermato i minori: ''Quando li accompagniamo a casa, troviamo situazioni diverse: genitori assenti, altri ignari dei loro spostamenti, altri ancora che li aspettano pronti a rimproverarli'Giulia Paltrinieri ha parlato invece della necessità di ricostruire un senso di comunità attorno a questi giovani, offrendo luoghi e occasioni per sentirsi parte di qualcosa, dando un senso al loro essere parte di una comunità.. Parole che hanno generato mormorii e proteste in sala. Un residente ha chiesto: 'Cosa dobbiamo fare quando ci troviamo davanti a ragazzi che, se ripresi, ci minacciano dicendo che ci ammazzano con un coltello o non o minacciano di spaccarci la faccia?'

Parco 22 Aprile e altri luoghi del degrado

Un altro punto critico è stato il Parco 22 Aprile, indicato come zona in forte peggioramento rispetto ad una condizione da sempre critica.
'Perché non applicate anche qui le azioni che hanno funzionato altrove? - chiede un residente in riferimento alle azioni straordinarie e ai controlli al parco Ducale? Abbiamo speso centinaia di migliaia di euro per il progetto Renzo Piano, ma oggi quell’area è frequentata solo da spacciatori e senza fissa dimora. E non ci sono fondi per garantire un minimo di sicurezza?'Denunce sono arrivate anche per il parcheggio del supermercato all’angolo tra via Albareto e via Nonantolana, trasformato in un bivacco per tossicodipendenti e luogo di prestazioni sessuali a pagamento. Situazione simile per l’area ex Benfra, già al centro di recenti segnalazioni dei residenti per bivacchi abusivi e del sottopasso, dove il Comune ha deciso di chiudere di notte i cancelli del per impedire lo stazionamento abusivo.'Abbiamo scelto di tutelare la sicurezza, impedendo l’accesso nelle ore notturne a chi usa l’area per bivacchi, danneggiamenti e attività illecite. Ogni intervento di ripristino costa migliaia di euro alla collettività,' ha spiegato la Polizia Locale.

Un confronto civile e diretto, ma le risposte tardano

Nonostante il clima teso e i toni spesso accesi, i cittadini hanno riconosciuto l’importanza di un confronto diretto, anche se, come ha sottolineato un residente, le risposte che attendiamo rispetto per esempio al Drop-In non arrivano. 'Non abbiamo ottenuto soluzioni, ma almeno un confronto franco. Voi siete gli amministratori che abbiamo eletto. Non possiamo far altro che continuare a chiedere risposte e azioni concrete. Non vogliamo arrivare al punto di difenderci da soli o da essere obbligati a trasferirsi altrove. Molti stanno pensando di farlo, ma questa equivale ad una sconfitta per tutti'.Gi.Ga.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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