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Com’è nata Washers e di cosa si occupa?
Washer è nata come impresa famigliare nel 1991, l’abbiamo fondata io e mio fratello Massimo. All’inizio il nostro core business consisteva nella produzione di guarnizioni metalliche per l’industria automotive, ma negli ultimi anni abbiamo ampliato la gamma, includendo la fabbricazione di particolari metallici per l’industria personalizzati su richiesta del cliente. Ci adoperiamo per risolvere qualsiasi tipo di problematica che un’azienda può avere in relazione a macchinari ed impianti. È stata un’evoluzione naturale per noi, perché abbiamo seguito le esigenze di mercato: se una volta la necessità era di avere pezzi standard, oggi ogni attività ha le proprie esigenze e necessità di pezzi unici.
Qual è il vostro punto di forza?
Siamo una PMI, questo vuol dire che il nostro contatto con il cliente è ancora molto forte rispetto a quello che potrebbe avere con una grossa azienda.
Questo ci permette di conoscerlo meglio e capire le sue esigenze. Inoltre non è da sottovalutare la flessibilità che possiamo garantire: se in una grossa catena di montaggio tenti di fare una piccola modifica mandi tutto in tilt, mentre se vai da un artigiano è in grado di fare qualsiasi variazione senza batter ciglio. Con noi è così.
La metalmeccanica a Modena: facci una panoramica
Il settore metallurgico modenese è estremamente stimato all’estero. Siamo ancora i numeri uno e gli altri stati lo sanno. D’altronde quando si parla di meccanica a Modena si parla sempre di eccellenza.
Noi poi siamo fortunati, il nostro lavoro viene riconosciuto ed apprezzato, questo ci permette di continuare a crescere. Al momento abbiamo 23 dipendenti e l’azienda è in costante sviluppo nonostante si parli ancora di crisi del settore.
Come azienda manifatturiera, qual è la problematica più grossa che dovete affrontare?
Al momento mi viene sicuramente in mente la necessità di tecnici specializzati. Sono pochissimi e le aziende fanno a gara a chi riesce ad accaparrarseli prima. Senza contare le volte che se li rubano a vicenda. Penso derivi dalla scarsa formazione. Rafforzare l’alternanza scuola-lavoro potrebbe essere sicuramente una strategia giusta per formare al meglio una nuova generazione di specialisti nella meccanica. Purtroppo non è così semplice per un’azienda poter investire sulla formazione.
Washers e Marocco: da dove nasce questo connubio?
È un’avventura nata grazie ad una missione con Confindustria dove abbiamo incontrato diversi partner che ci hanno permesso di entrare nel loro mercato, in forte crescita. Il Marocco sta investendo molto in infrastrutture, agevolazioni nelle assunzioni e nelle aziende in generale, per questo abbiamo aperto una succursale che tratta sia con il Nordafrica che con l’Africa centrale. È una soddisfazione grande rappresentare Modena oltremare, anche perché siamo entrati in settori che prima non conoscevamo, come quello energetico.