“Le età della violenza”, come spiegano gli stessi autori, ferma lo sguardo sulle modalità di attuazione della pena di morte, nel periodo di passaggio dall’esecuzione sulla pubblica piazza al rigore asettico della modernità. L’opera si compone di due serie fotografiche che si intrecciano: una serie di “staged photos” in cui le immagini della vita quotidiana, del benessere, dei riti di oggi diventano allegorie di diverse modalità in cui viene eseguita la pena di morte; una serie di fotografie “archeologiche”, risalenti anche agli esordi della fotografia, che raffigurano scene di esecuzioni capitali, privilegiando un approccio storico e critico dello spettacolo punitivo.
Il progetto consiste in una preziosa edizione cartacea realizzata da officina Typo di Modena in tiratura limitata.
Roberto Solomita ha iniziato a scattare e stare in camera oscura molto presto, coinvolto dalla passione per la fotografia di suo padre. Parallelamente agli studi in Scienze Politiche all’Università di Bologna, ha lavorato come fotografo professionista, attività che ha proseguito fino all’impegno a tempo pieno nella politica e amministrazione locale. Dopo avere frequentato il corso di Fotografia documentaria e fotogiornalismo alla Fondazione Marangoni di Firenze con il Collettivo TerraProject e il master in Fotografia contemporanea a Spazio Labò di Bologna, ha intrapreso un percorso personale nell’ambito della staged photography.
Anna Montebugnoli si è laureata in filosofia all’Università di Roma Sapienza nel 2014. Ha conseguito il dottorato di ricerca in studi umanistici interculturali all’Università di Bergamo con una tesi intitolata “La rappresentazione del supplizio. Per un’archeologia dello spettacolo punitivo”. I suoi interessi di ricerca intrecciano la teoria e la storia dell’estetica, la storia della filosofia antica, la filosofia teoretica e gli studi culturali. Per i tipi di Meltemi ha curato il volume collettivo “Sulla soglia delle forme. Genealogia, estetica, politica della materia”.

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