L'ambizione di Autobrennero è trasformare l'infrastruttura nel primo green corridor d'Europa. In qualità di proponente, all'attuale società concessionaria sarà riservato il diritto di prelazione su eventuali controproposte. Spiega Cattoni: «Il nostro piano mira a ridisegnare la mobilità lungo l'asse Modena-Brennero, con un volume di investimenti che moltiplica per più di tre volte, a valori attuali, quello che fu messo in campo per la costruzione dell'autostrada». Aggiunge il presidente di Autobrennero, Hartmann Reichhalter: «I soci e l'azienda non si sono risparmiati.
La notevole mole finanziaria di investimenti è, infatti, finalizzata non solo a garantire la manutenzione, il periodico risanamento e il complessivo ammodernamento dell'infrastruttura esistente, ma a trasformare l'arteria da analogica a digitale, a favorire la transizione ecologica e una mobilità intermodale. L'allargamento a tre corsie del tratto Modena-Verona e il completamento della terza corsia dinamica sul tratto Verona-Bolzano si accompagneranno alla sistematica estensione della tecnologia necessaria alla guida autonoma e connessa già sperimentata con successo da Autobrennero all'interno del progetto C-Road e di altri progetti europei e allo sviluppo, accanto alla rete di rifornimento per auto elettriche a batteria, dei punti di ricarica per veicoli a idrogeno. Non solo. Il piano prevede anche gli apporti finanziari necessari per il completamento della rete autostradale con la Campogalliano-Sassuolo e la Cispadana e per lo sviluppo di hub intermodali che consentano agli operatori ferroviari di integrare i loro servizi con il trasporto su gomma oltre che, nel caso del porto fluviale di Valdaro (Mantova), con il trasporto marittimo.
I presidenti della due Province autonome di Bolzano e Trento, Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti, commentano: «Si tratta di un passo fondamentale nel percorso definito con i territori e in costante confronto con lo Stato per l'aggiudicazione della concessione di A22 nei prossimi 50 anni.