Chiudere negozi per 6 festività, Confesercenti boccia Fdi
'Non sono alcuni giorni a fare la reale differenza e comunque sarebbe adeguato aggiungere anche la ricorrenza del 25 aprile'
19 dicembre 2024 alle 22:12
2 minuti di lettura
'La proposta di legge di Fratelli d'Italia relativa alla chiusura obbligatoria per gli esercizi commerciali in occasione di 6 ricorrenze religiose o civili a valenza nazionale (non prevista per pubblici esercizi, pasticcerie e punti vendita all'interno di aeroporti e stazioni), non è in sé negativa, ma tardiva e insufficiente'. Così commenta Marvj Rosselli, direttore provinciale Confesercenti Modena. 'Non va dimenticato che con il Decreto Salva Italia del Governo Monti è stata permessa l'apertura selvaggia delle attività commerciali: 24 ore su 24, 365 giorni all'anno, domeniche e festività comprese. La liberalizzazione degli orari e dei giorni di apertura delle attività commerciali prometteva un incremento di consumi e di PIL. A distanza di anni la realtà è sotto gli occhi di tutti, purtroppo ben diversa: si è assistito al trasferimento di quote di mercato dai piccoli negozi alla grandi superfici commerciali e da allora si è amplificato l'effetto delle chiusure, con conseguente desertificazione delle nostre città. È infatti evidente che le piccole attività non possono avere le risorse umane ed economiche necessarie a sostenere aperture continue'. 'Questa proposta di legge - continua Rosselli - sembra tentare di coniugare le esigenze di lavoro e famiglia dei lavoratori.
In particolare dei giovani che, soprattutto dopo il periodo pandemico, manifestano l'esigenza di un'occupazione che garantisca anche spazi personali. Il timore che lo stop di alcune giornate rafforzi l'e-commerce ci pare complessivamente irrilevante: quello che oggi produce una grave distorsione della concorrenza tra i negozi fisici e le grandi piattaforme sono gli enormi vantaggi fiscali e la completa deregolamentazione commerciale di cui godono quest'ultime. Ed è su un serio intervento fiscale e normativo sull'e-commerce di grandi dimensioni che va posto con urgenza un cambio di passo. Inoltre, proprio perché non sono alcuni giorni a fare la reale differenza e nello spirito di sottolineare l'importante valenza simbolica di alcune date a livello nazionale, sarebbe adeguato aggiungere anche la ricorrenza del 25 aprile, Festa della Liberazione nazionale' conclude Rosselli.
Redazione Pressa
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