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Coop Alleanza 3.0: se c'è bisogno di Trombone la situazione è delicata
La Pressa
Al di là della staffetta presentata come 'naturale' per Trombone, il mister Wolf di Pulp fiction applicato alla economia, si prospetta un lavoro molto difficile
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Il clamoroso cambio al vertice annunciato ieri da Coop Alleanza 3.0, con un anno in anticipo rispetto alla scadenza del mandato di Mario Cifiello, ha turbato tutti: la galassia dell'economia emiliana, i più avveduti tra i tanti soci prestatori del colosso cooperativo, ma anche il mondo dell'editoria radiotelevisiva dal momento che Coop Alleanza controlla al 100% TrMedia srl che lo scorso anno ha chiuso con un buco di 916mila euro. Domenico Livio Trombone è considerato un fuoriclasse nel risanamento delle realtà in difficoltà (in particolar modo cooperative, si pensi solo al suo mandato alla guida della CCC) e se il Numero uno viene chiamato a guidare la Cooperativa emiliana per eccellenza, al posto del ben più anonimo Cifiello, significa che la situazione è perlomeno delicata.E' vero, ufficialmente lo scorso anno Coop Alleanza ha chiuso il bilancio in positivo. Per la prima volta dalla sua nascita ha registrato un utile (20 milioni) a fronte del buco di 132 milioni del 2022, di 22 milioni del 2021, di 138 milioni del 2020, di 163 milioni del 2019, di 289 milioni del 2018 e di 37 milioni del 2017.
Ma è evidente che il numero finale del Bilancio non è tutto e che - come dichiarato ieri dallo stesso Trombone - il risanamento è tutt'altro che concluso.
Sulla chiusura in positivo dello scorso anno pesano infatti anche alcune operazioni 'una tantum' che hanno permesso di lenire il maxi buco dell'anno precedente. Si pensi, solo a titolo di esempio, ai 42,5 milioni incassati dalla cessione di alcuni immobili definiti in Bilancio 'no core', comprensivi degli impianti strutturali, nell’ambito di un’operazione di cartolarizzazione immobiliare sottoscritta a luglio 2023. Con tale operazione Coop Alleanza è infatti giunta alla cessione di 46 unità immobiliari (negozi e uffici in Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Puglia) ad una società veicolo incassando dall’operazione 50,3 milioni e reinvestendone appena 12,5.
Il prestito soci
Ma non solo. Ad allarmare è in particolar modo il continuo calo del prestito sociale che lo scorso anno è passato da 3,063 miliardi di liquidità a 2,788 miliardi, con una riduzione netta in un anno pari a 274 milioni di euro, un numero che si abbina a quello della riduzione del numero complessivo di soci prestatori pari a 5735 unità, passato da 411.411 a 405.679, a fronte di un calo totale di soci pari a 30mila unità (da 2 milioni e 260mila a 2 milioni 230mila).
Insomma, al di là dei sorrisi di facciata e della staffetta presentata come 'naturale' per Domenico Livio Trombone, il risanatore delle cooperative, il 'risolvi problemi', il mister Wolf di Pulp fiction applicato alla economia, si prospetta un lavoro tutt'altro che semplice.
Giuseppe Leonelli
Giuseppe Leonelli
Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato .. Continua >>
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