E' questo quello che emerge dall'indagine curata da Ires Emilia Romagna su 'Povertà, diseguaglianze e retribuzioni'.
In quest’ultimo anno, infatti, la spesa media delle famiglie emiliano-romagnole è cresciuta dell’8,9%, arrivando alla soglia dei 2.900 euro a famiglia. Una crescita quindi superiore a quella dell’inflazione calcolata secondo l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), pari all’8,4%, e molto superiore alla crescita media dell’importo delle pensioni (+3,1%), nonché delle retribuzioni dei settori privati non agricoli (+1,2% quelle giornaliere e +3,2% quelle annue).
Soprattutto se si considera che la maggior parte delle persone in povertà presenta una situazione multiproblematica, per cui, ad esempio, fragilità e disagio economico si accompagnano generalmente a condizioni di debolezza sul mercato del lavoro, precarie condizioni abitative, associate più frequentemente a titoli di studio medio-bassi, in un rapporto di causalità circolare di segno negativo difficile da rompere e che, anzi, si rafforza da sé. Aumenta e si cronicizza il rischio per queste persone di rimanere intrappolate nel cosiddetto “circolo dello svantaggio sociale”. A conferma di ciò, cresce nel 2022 in Emilia-Romagna l’indicatore di sovraccarico del costo dell’abitazione, cioè la percentuale di coloro che vivono in famiglie in cui il costo totale dell’abitazione costituisce oltre il 40% del reddito familiare netto, che tende ad avvicinarsi a quello nazionale (5,0% contro 6,6%).